Si è tenuto lunedì mattina un incontro alla Facoltà di Giurisprudenza di Catania un incontro con il Procuratore di Napoli Nicola Gratteri dal titolo “Il crimine organizzato all’epoca della società digitale” organizzato
- dall’associazione Alfredo Agosta, presente come relatore il suo presidente l’ingegnere Carmelo La Rosa;
- dal professore Felice Giuffrè, componente del consiglio superiore della magistratura
- dal Dipartimento di Giurisprudenza con il direttore professore Salvatore Zappalà.
Presenti, inoltre, il
- docente di Sociologia del territorio, professore Carlo Colloca
- la docente di diritto costituzionale e già componente ANAC, professoressa Ida Nicotra.
“Le mafie esistono perché noi vogliamo che esistono con i nostri atteggiamenti di tutti i giorni. L’impegno deve essere pure della società civile e finché si fanno affari, dalla politica all’imprenditoria, non cesseranno do esistere”
Esordisce con queste parole il procuratore Nicola Gratteri nel suo intervento.
Si sono affrontati diversi temi, tra i quali le riforme già attuate e quelle in corso di approvazione, l’evoluzione delle mafie con i loro affari e il ruolo di tutti che serve per sconfiggerli. Un approfondimento, poi, sulla ‘ndrangheta del quale è esperto vista la sua esperienza portando degli esempi di come funzionano le mafie fin dal 1869. Inoltre, portando degli esempi pratici, ha fatto capire di come nel corso del tempo le mafie hanno fatto affari con le istituzioni tramite, ad esempio, calcio e chiesa.
Ha fatto, inoltre, una denuncia importante sull’arretramento da punto di vista tecnologico e investigativo dell’Italia a livello internazionale a confronto degli anni precedenti dove tutti venivano a fare scuola da noi.
Un altro approfondimento è stato sull’importanza dei social network, di internet e di quello che viene considerato il futuro delle mafie, il dark web dove si può trovare tutto ciò che è illecito, nelle mani delle mafie e dei cartelli delle droghe. Da qui la denuncia del reclutamento delle mafie soprattutto su tik tok.
Immancabile il suo dissenso verso diverse riforme e diversi commenti del Ministro della Giustizia Carlo Nordio.
Importante il coinvolgimento degli studenti di giurisprudenza in una facoltà come quella di Catania dalla quale escono circa il 25% dei magistrati che poi affronteranno queste tematiche nel proprio lavoro di tutti i giorni.
In allegato il servizio dell’emittente televisiva siciliana Telemistretta, realizzato dal nostro Antonino Schilirò.
foto copertina di Antonino Schilirò