Interventi di sostegno e protezione sociale in favore di soggetti inseriti in contesti di criminalità affinché siano “liberi di scegliere”
È stata chiamata così la legge discussa e approvata in Assemblea Regionale Siciliana il 28 maggio. È una legge per cercare di recuperare i minori, i giovani adulti e le mogli dei boss, per fare in modo che escano dal contesto criminale.
La legge, partita dalla proposta in aula due anni fa con primo firmatario il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, è nata da un protocollo ideato dal presidente del tribunale dei minori di Catania, Roberto Di Bella.
“Liberi di scegliere” era già stata sperimentata in contesti di ‘ndrangheta, in Calabria, con successo e, per il presidente della commissione antimafia regionale Antonello Cracolici,
“è il segnale concreto che nessuno ha il destino segnato per sempre”.
Le misure di protezione sociale e assistenza della legge, consistono nella creazione di una rete di supporto educativo, psicologico, sociale, sanitario, logistico, scolastico, economico e lavorativo, in favore dei destinatari. Inoltre la Regione, per raggiungere le finalità della legge destina in modo concreto agli enti locali risorse per gli affidi familiari e le trasferte fuori Regione dei minori ed eventuali familiari.
La Regione promuove la stipula di accordi tra le ASP, i Servizi sociali degli Enti locali, le Prefetture, le Forze dell’Ordine, i Centri per la Giustizia minorile e l’Ufficio scolastico regionale, con il coinvolgimento degli Ambiti territoriali scolastici, volti a istituire presso ciascuna ASP delle équipe multidisciplinari integrate (EMI) quali referenti unici qualificati degli uffici giudiziari competenti. Gli accordi prevedono, inoltre, programmi di formazione e aggiornamento specifici destinati ai componenti delle EMI in materia di psichismo mafioso, studio e prevenzione della devianza criminale, i quali possono essere rafforzati tramite delle convenzioni che la regione può stipulare con le Università di indirizzo.
Inoltre possono essere stipulati accordi con il mondo delle associazioni, regolarmente registrate, che promuovano attività antimafia.
Il recupero avviene anche tramite attività di laboratorio, di studio, di ricerca e di monitoraggio delle attività mafiose.
in copertina l’ARS, foto di Antonino Schilirò