In quest’articolo pubblicato ieri mattina abbiamo documentato e riportato le denunce di Fortunato Di Noto e Meter sull’esistenza di un gruppo telegram, attivo da diversi anni e riaperto ogni volta che c’è stato un intervento per chiuderlo utilizzando bot e link temporanei., di traffici pedopornografici. Noi stessi ieri pomeriggio con una rapida ricerca sul principale motore di ricerca sul web, Google, ci siamo trovati di fronte i link di almeno quattro canali telegram che se presenti nell’indice del motore di ricerca significa dovrebbero essere ancora attivi.
Una denuncia pubblica quella di Meter che la quasi totalità dei grandi media italiani continua ad ignorare ma è finita anche sul sito web della CNN. «Un gruppo chiamato “Dipreisti”, che conta quasi 16.000 membri, tra cui persone in cerca di favori sessuali in cambio di foto di donne nude, è stato chiuso una dozzina di volte ed è stato rinominato e ricomparso su WhatsApp e Telegram, tutti collegati a un sito a pagamento OnlyFans, ha affermato la Polizia Postale – riporta nell’articolo online la CNN – Poiché i membri possono registrarsi in forma anonima utilizzando pseudonimi, è difficile sporgere denuncia senza l’assistenza degli amministratori del sito. “Dipreisti si chiamava in precedenza “La Bibbia 5.0” (il Vangelo del Pelo) e “Stupro tua Sorella” (la sorella violentata), ha affermato la polizia, aggiungendo che dal 2024 c’è stato un drammatico aumento delle segnalazioni relative a gruppi pornografici su Telegram. “I canali si riattivano più velocemente delle chiusure”».
Questa la situazione in Abruzzo con un dilagare di pedocrimini negli ultimi anni con numeri agghiaccianti per una regione piccola come solo alcuni quartieri di Roma: decine di indagini per abusi pedofili, coinvolgimento in inchieste nazionali ed internazionali contro la pedopornografia, almeno due maxi operazioni delle forze dell’ordine che hanno smantellato sistemi di sfruttamento dello stupro a pagamento minorile. A questo già drammaticamente lungo elenco va aggiunto anche questo gruppo telegram denunciato da Meter.
In uno dei messaggi documentati dall’associazione fondata e presieduta da don Fortunato si chiedono foto di ragazze di Pescara, Lanciano, Silvi e Miglianico (comuni di tre province diverse su quattroin totale), in un altro che Meter denuncia che chi scrive continua ad abusare la figlia di dieci anni, in un altro si “confessa” di fingersi babysitter per produrre video pedopornografici aggiungendo che paga bene.

