In una serata carica di tensione e di emozione, l’Italia femminile di pallavolo ha conquistato il titolo mondiale battendo la Turchia per 3-2 (25-23, 13-25, 26-24, 19-25, 15-8) nel grandioso impianto Indoor Stadium Huamark di Bangkok. Un trionfo che consacra la generazione d’oro delle Azzurre: campionesse olimpiche, doppie vincitrici della Nations League, e ora regine del mondo, dopo un’astinenza che durava dal 2002.
La finale si è giocata sul filo dell’equilibrio. La Turchia ha reagito con forza dopo aver perso il primo set, schiacciando l’Italia nel secondo per 25-13. Il terzo set, intensissimo, ha visto le Azzurre prevalere 26-24, mentre nel quarto la Turchia ha pareggiato 25-19. L’ultimo set, decisivo, è stato dominato dagli Azzurri: l’Italia ha aggredito con forza, imponendosi 15-8 trascinata da un muro solido e impenetrabile, segnando la differenza nei momenti cruciali.
Con questo successo, l’Italia ha siglato la 36ª vittoria di fila nelle competizioni ufficiali, una striscia trionfale eccezionale che la pone all’apice del panorama mondiale.
Il commissario tecnico Julio Velasco ha incarnato la leadership che ha guidato questa squadra verso la leggenda. Le sue parole al termine del match risuonano già come sintesi di un’epopea:
Questa vittoria è molto emozionante per noi, dopo aver vinto Mondiale, Olimpiadi e due Nations League, credo che questa squadra sarà ricordata come leggendaria, sono molto orgoglioso”. Velasco, figura mitica del volley italiano, conferma la sua eredità come uno dei più grandi allenatori di sempre nel panorama sportivo femminile.
Un plauso speciale va a Alessia Orro, la regista che ha orchestrato il gioco con maestria. Nominalmente MVP del torneo, dove ha brillato come setter delle Azzurre, Orro ha mantenuto un ritmo perfetto, dettando passaggi e tempi con lucidità e precisione. La sua impronta si è rivelata determinante nella gestione della palla nei momenti topici.
E non va dimenticata Myriam Sylla, che ha giocato una finale superlativa. Con 19 punti personali, è stata imprescindibile per l’Italia, sostenendo la squadra nei momenti di massima pressione. La sua potenza offensiva e la lucidità nei fondamentali l’hanno resa una colonna insostituibile in questo successo.
L’Italia non ha semplicemente vinto, ma ha imposto il proprio dominio su ogni competizione possibile, tracciando un percorso epico che unisce spirito, talento, tattica e cuore. Merito di un gruppo unito, guidato da mani sapienti e sostenuto da interpreti pronti ad onorare la maglia. Campioni olimpiche, campionesse della Nations League, ora campionesse del mondo: un tris che entra di diritto nei libri d’oro dello sport italiano.
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