“Fermatevi! Basta con questa continua e drammatica escalation!”. Con queste parole il presidente nazionale dell’ANPI, Gianfranco Pagliarulo, interviene duramente sulla nuova crisi internazionale innescata dall’incursione di 19 droni russi nello spazio aereo della Polonia.
L’episodio, accaduto nel pieno di un intensificarsi degli attacchi russi contro l’Ucraina, viene definito da Pagliarulo un fatto di “gravissima entità”. Secondo il presidente dell’ANPI, che da mesi richiama la politica e le istituzioni alla necessità del dialogo e della diplomazia, il rischio di una guerra generalizzata in Europa non è mai stato così alto.
La presenza di velivoli russi in Polonia – “intenzionale o meno”, sottolinea Pagliarulo – ha provocato una reazione immediata: 40mila soldati polacchi sono stati schierati ai confini, mentre il premier Donald Tusk ha chiesto di attivare l’articolo 4 del Trattato NATO, che prevede consultazioni immediate tra i Paesi membri in caso di minaccia alla sicurezza.
La stessa NATO ha alzato il livello di allarme, segnalando l’ennesimo salto di qualità nell’escalation del conflitto.
La voce dell’ANPI: “Non parole di guerra, ma diplomazia”
Per Pagliarulo, “oggi, in uno dei momenti più preoccupanti dall’invasione dell’Ucraina, c’è bisogno di negoziati e di diplomazia. Dia segnali concreti la Russia, che già occupa il 20% del territorio ucraino. Si muova finalmente l’Unione Europea, che in oltre tre anni non ha fatto altro che pronunciare parole di guerra”.
Il presidente dell’ANPI ribadisce così la linea di sempre: difendere la pace, evitare lo scontro militare diretto, aprire spazi al dialogo. Una posizione netta che richiama la società civile, i governi e le istituzioni europee alla responsabilità politica e storica.





