La CISL Molise alza la voce sull’emergenza Gaza, schierandosi con chiarezza a fianco della popolazione civile e richiamando i valori universali di giustizia, pace e solidarietà.
Il segretario regionale Antonio D’Alessandro afferma:
“La situazione in corso a Gaza ci interpella profondamente come cittadini, come lavoratori e come sindacato. Non possiamo restare in silenzio di fronte a una tragedia che colpisce migliaia di civili inermi.”
Un messaggio netto, che segue la linea della CISL nazionale, già intervenuta per condannare con forza l’operazione via terra del governo israeliano contro Gaza City.
D’Alessandro ha ribadito come sia inaccettabile che “le colpe dei terroristi di Hamas ricadano sulle spalle di oltre un milione di innocenti”. Una violazione del diritto internazionale che, secondo la CISL, “sfregia la coscienza collettiva”.
Da Campobasso, la CISL Molise rilancia un appello articolato:
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Stop immediato all’occupazione di Gaza City
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Cessate il fuoco immediato
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Rilascio di tutti gli ostaggi
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Resa di Hamas
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Riconoscimento di due popoli in due Stati
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Ripresa del dialogo con l’Autorità Nazionale Palestinese
Accanto alle parole, la CISL Molise promuove anche azioni concrete. È stata infatti rilanciata la campagna di raccolta fondi a favore della Croce Rossa Italiana, destinata a sostenere la popolazione civile di Gaza.
“La solidarietà non è solo un valore astratto: è un’azione concreta. Ogni contributo, ogni condivisione, ogni iniziativa può fare la differenza”, ha sottolineato D’Alessandro.
Molise terra di dignità: il ruolo del sindacato
Il comunicato invita alla diffusione del volantino ufficiale CISL in assemblee, conferenze stampa, iniziative pubbliche e momenti di confronto.
Perché, come ribadisce il segretario:
“Il nostro impegno non si ferma alla denuncia. È necessario mobilitare coscienze, costruire ponti, promuovere la pace.”
E conclude con un richiamo forte all’identità regionale:
“Il Molise, terra di lavoro e di dignità, non può voltarsi dall’altra parte. La CISL Molise sarà sempre al fianco di chi soffre, di chi resiste, di chi spera. Perché la pace non è un’utopia: è una responsabilità.”





