C’è tanta paura nella vita di molti esseri umani. Una paura che determina chiusura verso gli altri e la realtà.
Paura che induce all’egoismo, all’indifferenza, all’ignavia.
Paura che imprigiona, che talora determina disperazione e rende fragili.
È questa condizione esistenziale che consente a chi detiene il potere di condizionare la vita e le scelte delle persone.
Chi ha paura del presente e del futuro diventa disponibile a cedere la propria libertà e accetta la compressione della democrazia.
La paura rende docili seguaci di ogni potere che ci rassicura con l’inganno e la mistificazione.
Una via d’uscita è coltivare la Speranza, che rappresenta la possibilità di non darsi per vinti e che da il coraggio di non rinunciare
Speranza che vuole dire non cedere al timore di non sapersi rialzare dopo essere caduti.
Speranza che riporta a trovare un senso al vivere e ci conduce fuori dalla sensazione della semplice sopravvivenza.
Speranza che ci eleva sopra il presente e ci aiuta a individuare vie nuove, inesplorate ma possibili e realizzabili.
È la SPERANZA che ci rende liberi.
Coltivare la SPERANZA e suscitare SPERANZA è un imperativo etico che può cambiare il mondo.