Rispondo alle richieste di esprimere un mio parere sulla trasmissione in cui ha partecipato Scarpinato intervistato da Giletti. Rispondo sebbene il mio pensiero l’ho già espresso pubblicamente e per più volte:
E’ indubbio che la motivazione delle stragi non può essere ascritta solo alla questione “mafia-appalti“ e chi cerca di accreditarle solo a questo motivo e solo per responsabilità delle mafie, ha “interessi” affinché non si raggiunga una piena verità.
Detto questo andiamo ad analizzare i fatti e non le chiacchiere:
- perché se la motivazione delle stragi fosse stata solo “mafia appalti“, dopo le morti di Falcone e Borsellino, si continuò con le stragi in continente? Cosa si voleva ottenere con quest’altre stragi se già erano stati eliminati chi poteva indagare su “mafia e appalti“?
- E’ indubbio che le altre stragi sono servite, come in anni 70/80, come strategia della tensione per pilotare l’opinione pubblica a mantenere sempre le politiche che dal dopo guerra in poi hanno colluso con mafie, servizi segreti, massoneria, imprenditori vicini alle mafie, poteri occulti e volontà atlantiche;
- questo viene provato dai depistaggi, ma soprattutto da episodi chiave che provano come gli accordi mafia-stato, sebbene le sentenze assolvono, si sono definiti, prima con Riina che chiede più garanzie e impunità per i mafiosi che da sempre erano stati al sevizio di poteri politici e poteri occulti e poi essendo stati condannati al maxiprocesso istruito da Falcone e Borsellino si sono rivoltati verso i loro complici Istituzionali di sempre;
- poi gli accordi tra mafia e stato non si sono definiti con Riina, (sebbene in un primo momento fu accontentato nella cancellazione in una notte di più di 300 regimi di 41 bis per i mafiosi detenuti) per le esose richieste di questo e vengono dirottate sul più “morbido Provenzano” che consente la continuazione degli accordi di sempre e l’arresto degli stragisti, compreso Riina;
- la stessa cosa accadde nella Sicilia Orientale non perseguendo personaggi legati a doppio filo con la parte di Provenzano. Dicevo, lo provano la mancata cattura di Provenzano a Mezzojuso, le cure del povero Attilio Manca a Provenzano, la mancata perquisizione al covo di Riina; i depistaggi Istituzionali e tantissimi altri episodi mai chiariti del tutto dove mafia-appalti non c’entrano nulla.
Che ci siano state responsabilità e collusioni Istituzionali anche tra chi oggi si pone come “al di sopra di ogni sospetto” è anche indubbio poiché, viceversa, non ci sarebbero stati i depistaggi e si sarebbero perseguiti i ritardi e le omissioni (anche e principalmente fatti da organi Giudiziari) che favorirono cosa nostra e i loro collusi politici e Istituzionali ad ogni livello.
Genchi e non solo e penso a Carlo Pulici, Michele Riccio, Saverio Masi e tanti altri ce lo raccontano in modo chiaro ma nessuno li ascolta o li vuole accreditare per quello che essi e non solo essi, provano (pagandone in passato gravi conseguenze) con fatti ed episodi che da sempre denunciano.
Quindi, questo Governo e la commissione antimafia, che ha solo occhi e orecchie solo per la questione mafia-appalti, non ascoltando e non perseguendo altre piste, è un’altra dimostrazione che non si vuole arrivare ad una vera verità, cercando, anche, di escludere dalla Commissione Antimafia persone come Scarpinato che hanno un’ampia conoscenza dei fatti. Concordo che programmi televisivi di servizio pubblico come quello condotto da Giletti, che non ne capisce veramente nulla (o fa finta di non capire), non aiutano al raggiungimento della piena verità.
foto copertina di Antonino Schilirò
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