Quando morirai, non preoccuparti troppo del tuo corpo.
Ci penseranno gli altri: ti laveranno, ti vestiranno, ti accompagneranno nella tua ultima casa.
Ti piangeranno, qualcuno cancellerà impegni, qualcun altro fingerà di averti amato davvero.
Ma, presto, tutto tornerà come prima.
Il mondo non si fermerà per te.
Non si è mai fermato per nessuno.
L’indifferenza del tempo
Sarai sostituito nel lavoro, nei ruoli, negli spazi.
Le tue chiavi, i tuoi libri, i tuoi vestiti troveranno nuove mani.
Le tue foto, che un tempo custodivano sorrisi e momenti, finiranno in fondo a un cassetto.
Il tuo divano preferito, la tua sedia, persino la tua tazza del mattino verranno donate o dimenticate.
È la regola del tempo: ciò che resta indietro viene assorbito dal flusso della vita.
La memoria si spegne, e con essa anche il dolore.
Il lutto si accorcia, si dissolve.
Resta solo un’eco di te, tra le parole di chi ti ha conosciuto.
I tre lutti
Ci saranno tre tipi di “lutto”:
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Chi ti conosceva poco dirà: pover’uomo, povera donna…
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Gli amici piangeranno per qualche ora, forse per qualche giorno, e poi torneranno a ridere.
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Chi ti aveva spinto a sbagliare, si dimenticherà di te più in fretta di tutti.
Persino i tuoi animali, col tempo, si abitueranno a un nuovo padrone.
È la vita: continua, anche senza di te.
La fine di un corpo, l’inizio di un’anima
E poi… inizia un’altra storia.
Non quella della carriera, dei titoli, dei premi o delle auto.
Non quella dei conti in banca o delle case.
Quella parte di te resta qui, senza valore.
Là dove andrai, nessuna di queste cose servirà.
Perché la tua vera eredità non è materiale.
È fatta di ciò che hai dato, non di ciò che hai posseduto.
È l’impronta invisibile che lasci nelle anime che hai toccato, nei gesti di amore e di gentilezza che hai seminato lungo il cammino.
Coltiva ciò che resta per sempre
Per questo, prima che il tempo ti cancelli, abbi cura del tuo spirito.
Fai del bene senza aspettarti nulla in cambio.
Perdona, e perdonati.
Ama, anche quando fa male.
Ridi, piangi, vivi con intensità.
Non permettere agli altri di decidere per te.
Distaccati da ciò che ti consuma, e cerca la felicità in ogni respiro.
Ringrazia per ogni giorno che ti è dato, perché la vita non ti appartiene: ti è solo prestata.
Alla fine, tutto ciò che resta di te è ciò che hai amato davvero.
Il corpo svanisce, ma l’anima continua il viaggio.
E in quell’invisibile eternità che chiamiamo spirito, forse, ricomincerai da capo:
più leggero, più libero, finalmente consapevole che nulla muore davvero.





