La bellezza della vittoria di Zhoran Mamdani a New York sta tutta nel programma politico da lui promosso. Un programma che parla chiaro: affitti calmierati, trasporti pubblici gratis, supermercati comunali, più tasse per i ricchi. I cittadini lo hanno votato per questo, per una visione diversa, concreta e coraggiosa.
È una rottura della visione neoliberista che ha dominato per decenni e una speranza di cambiamento di sensibilità collettiva, nonostante il controllo ferreo dell’informazione. Mamdani dimostra che si vince con programmi forti e di rottura, non con compromessi continui che lasciano tutto immutato.
Il politico newyorkese ha anche avuto il coraggio di chiamare con il suo nome ciò che accade a Gaza: genocidio. Un atto di verità e coerenza che lo distingue da molti leader occidentali prigionieri di silenzi e ambiguità.
Questa vittoria progressista potrebbe diventare un esempio per l’Europa, per chi crede in programmi radicali di trasformazione sociale, nella giustizia redistributiva, nella difesa dei beni comuni, nella sanità pubblica e nello stato sociale.
Non si vince con i compromessi, ma con idee convincenti e persone libere dalla melma del passato. Forse si intravede davvero una luce in fondo al tunnel, un segnale che può allontanarci dal disastro verso cui ci spinge un neoliberismo fallimentare e decadente.





