“Mi risulta che il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, in seguito all’inchiesta che noi abbiamo fatto sul ruolo del padre del premier Meloni con il quale non ha rapporti da quando aveva 14 anni, quando abbiamo denunciato che portava droga per il clan Senese, Giovanbattista Fazzolari ha ispirato un’attivazione dei servizi per cercare di capire quali fossero le mie fonti e c’è anche qualcuno qui dentro che può confermarglielo che Fazzolari si è attivato per capire chi mi avesse dato quelle informazioni.”
sono queste le parole di conferma di Ranucci sulla possibilità di attivazione dei servizi segreti in seguito a delle sue inchieste.
La commissione vigilanza Rai si è riunita il 5 novembre, dopo l’ultima audizione datata 22 maggio 2024, per audire il giornalista e conduttore di Report Sigfrido Ranucci e il direttore dell’Approfondimento Rai Paolo Corsini. Sono state 3 ore di audizione con la parte finale secretata e che riguarda, come in commissione antimafia, la parte relativa al sottosegretario Fazzolari e i servizi segreti.
In questa commissione Ranucci ha risposto a tutte le domande dei commissari inerenti al suo programma e alle inchieste che porta avanti, con ultima quella relativa al garante della privacy che ha multato Report e quindi la Rai con una sanzione di 150.000 euro per aver fatto sentire un audio tra l’ex Ministro Sangiuliano e la moglie riguardante gli eventuali incarichi di Maria Rosaria Boccia. Sulle sensazioni inerenti all’attentato subito ha detto:
“Io una delle cose che mi tormenta di più in questo momento è che non riesca a collegarlo a nessun evento in particolare. Ho dato ai magistrati delle informazioni per quello che riguarda le inchieste che stiamo facendo. Stiamo facendo delle inchieste che riguardavano lo sviluppo dell’eolico in Veneto. Abbiamo scoperto delle connessioni tra Matteo Messina Denaro, la ‘ndrangheta e apparati politici che hanno consentito la nascita di un campo eolico mascherato da società con prestanomi che è stato poi assorbito dalla municipalizzata di Verona. Questo fatto che era in possesso solamente del nostro inviato, che era stato raccontato da un collaboratore di giustizia, preoccupa in collegato all’attentato, perché proprio lo stesso giorno dell’attentato improvvisamente il collaboratore di giustizia che aveva parlato con noi viene trasferito d’urgenza in località segreta come se qualcuno avesse avuto la percezione che c’era qualcosa in imminente pericolo. Un’altra pista riguarda un ritrovamento che abbiamo fatto il 15 settembre in vicinanza dell’ordigno, il ritrovamento di una mitragliatrice prodotta dallo Stato italiana, da un’azienda italiana, abbandonato in un cantiere navale, e da questa inchiesta ne è nato un approfondimento dove ci sono interessi della criminalità organizzata non solo italiana ma anche straniera. Anche questo è un elemento a vaglio della magistratura”
Poi come di consuetudine ormai, arriva l’acceso confronto, preceduto da un attacco, tra il senatore Gasparri, il giornalista Ranucci e la presidente della commissione Floridia. Anche in questa commissione Gasparri ha voluto leggere nuovamente l’articolo Ansa del 22 maggio di quest’anno inerente alla pista nera e le stragi; anche in questa sede ha voluto attaccare, a seguito di una falsa e retorica solidarietà, il lavoro di Ranucci, Report e delle attività d’inchiesta giornalistica, pur legittimando sempre a parole la funzione e l’importanza dei giornalisti e delle loro inchieste. Nella risposta Ranucci è stato diverse volte interrotto e sopraffatto dalla voce di Gasparri ed è stato necessario un intervento, non semplice, della presidente per ristabilire l’ordine.




