La trappola del “ti ricordi di me?”
Succede in un battito di ciglia, in quella zona grigia dove la fiducia delle persone anziane viene scambiata da qualcuno per un varco da sfruttare. A Isernia, un 80enne è caduto vittima di una truffa del falso conoscente, un metodo tanto semplice quanto spietato: fingersi un amico di vecchia data, carpire fiducia, e colpire.
Il malvivente, un uomo di 54 anni, già noto per reati contro il patrimonio, ha avvicinato l’anziano in pieno centro. Sorriso pronto, modi affabili, quella confidenza che disarma: “Ma davvero non mi riconosci?”. Un copione che purtroppo funziona ancora troppo spesso.
Il raggiro: 500 euro in cambio di orologi di poco valore
L’uomo ha convinto la vittima a salire in auto. Durante il tragitto ha inscenato difficoltà economiche, chiedendo un prestito urgente. Come contropartita, ha offerto degli orologi, spacciandoli per oggetti di pregio. L’80enne, in buona fede, lo ha accompagnato al Bancomat, prelevando 500 euro che ha poi consegnato all’uomo.
Solo dopo lo scambio, osservando meglio gli orologi, l’anziano ha compreso la verità: erano di scarso valore. La fiducia era stata tradita. E la truffa era compiuta.
L’intervento immediato della Polizia di Stato
Nonostante lo shock, l’anziano non ha perso tempo. Ha contattato la Polizia di Stato di Isernia, che ha avviato subito le indagini con la Squadra Volante. Dalla descrizione dell’uomo e dell’auto, gli agenti sono passati all’analisi delle telecamere di videosorveglianza: un lavoro rapido, preciso, determinante.
Pochi fotogrammi sono bastati per individuare il veicolo e risalire al responsabile: il 54enne era già conosciuto alle Forze dell’Ordine per episodi analoghi, sempre con la stessa tecnica del “falso amico”.
Il provvedimento del Questore: tre anni fuori dalla provincia
Il Questore di Isernia ha disposto un divieto di ritorno in provincia per tre anni, misura necessaria per tutelare la cittadinanza e impedire nuove truffe.
Un segnale forte, in una provincia che negli ultimi mesi sta rafforzando le proprie strategie preventive contro i reati ai danni delle persone anziane, sempre più esposte a manipolazioni psicologiche e raggiri ben studiati.
Proteggere chi è più fragile: un dovere collettivo
In storie come questa, la parte peggiore non è solo il denaro sottratto, ma la ferita morale: l’idea che la fiducia possa essere usata come arma contro chi ha meno difese. Eppure, come dimostra questa operazione, quando una comunità reagisce e le istituzioni rispondono con tempestività, il gioco sporco dei truffatori si incrina.
A volte basta una telefonata, un dubbio ascoltato, un agente che interviene.
A volte basta che lo Stato, semplicemente, ci sia.





