«Mio figlio non voleva diventare il medico della mafia. Si è rifiutato ed è stato ammazzato.»
Angela Manca, WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)
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Hanno ammazzato una persona perbene perchè aveva riconosciuto il boss latitante di Cosa nostra. Lo hanno fatto nella totale impunità, grazie alle coperture istituzionali. Le stesse coperture che hanno utilizzato per versare fiumi di sangue. Da Portella della Ginestra (1947) in poi.
- Il massacro di Attilio Manca: un omicidio di Stato-mafia (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)
LA MORTE VIOLENTA DI ATTILIO MANCA. La famiglia Manca, come tante altre famiglie italiane, merita uno spazio fisso sugli organi di informazione. Su queste vicende vergognose bisognerebbe aprire una "finestra" fino alla definitiva risoluzione del caso. Noi, insieme a pochi altri, ci siamo. E facciamo nostra la convinzione del poeta Pasolini. Continueremo a battere sempre sullo stesso chiodo. E, sicuramente, non ci fermeranno per stanchezza.
WordNews.it, 2022 (Per approfondimenti CLICCA sul link a sinistra)
5.3 Sabato 14 febbraio 2004
La famiglia di Attilio Manca tornava in Sicilia in aereo la notte del 13 febbraio. Ugo Manca, invece, arrivava a Barcellona Pozzo di Gotto l’indomani mattina, avendo preso un treno notturno da Roma. Il 14 febbraio, su un giornale della provincia di Messina, «La Gazzetta delSud», veniva riportata la notizia della celebrazione del funerale di Attilio Manca a Barcellona P.G.. Nell’articolo si leggeva: «Si è spento improvvisamente a Viterbo, stroncato da un aneurisma, il dottor Attilio Manca».
Si riprendono ora le dichiarazioni dei genitori di Attilio Manca:
«In occasione della cerimonia funebre di Attilio celebrata a Barcellona Pozzo di Gotto il 14-2-2004 Manca Ugo ancora una volta richiedeva a Luca di andare insieme a Lui dal Pubblico Ministero per chiedere il dissequestro e che qualunque cosa gli avesse riferito il Pubblico Ministero non l’avrebbe dovuta comunicare a noi ma semmai esclusivamente a Lui. Fu a tal punto che Luca si rivolse a Manca Ugo chiedendogli, irritato, se era una minaccia e questi gli rispose che non era una minaccia ma solamente un consiglio e che doveva comportarsi da uomo.
Il giorno seguente ossia il 15-2-2004 nostro figlio Luca aveva modo di contestare ad Ugo Manca che, benché Ugo, allo stesso Luca, andasse sempre ripetendo che noi non dovevamo sapere nulla di come fosse morto Attilio e che solo Lui doveva conoscere la verità oltre allo stesso Luca, era stato lo stesso Ugo Manca a portare i quotidiani di Viterbo divulgando tra tutti gli amici la notizia che Attilio era morto per suicidio.
In definitiva Luca contestava ad Ugo che era stato quest’ultimo a divulgare a Barcellona delle notizie che, a suo dire voleva tenere celate per tutelare l’immagine di Attilio al punto tale che lui o suo padre avevano telefonato anche al Prof. Rizzotto per raccomandarsi in tal senso.
Da allora Manca Ugo non rivolge più la parola a Luca e non viene più a visitarci, benché abiti in una casa adiacente alla nostra. (…)».
L'INTERVISTA ALL'ON. STEFANIA ASCARI
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L'INTERVISTA AD ANTONIO INGROIA
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LE PRECEDENTI PUNTATE:
- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/1
- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/2
- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/3
- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/4
- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/5
- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/6
- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/7
- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/8
- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/9
- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/10
- La morte violenta per proteggere la Trattativa Stato-mafia/11
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L'INTERVISTA al colonnello dei carabinieri Michele RICCIO
Prima parte: «Dietro alle bombe e alle stragi ci sono sempre gli stessi ambienti»
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