Nel cuore verde dell’Appennino molisano, Castel del Giudice scrive una delle pagine più significative della rigenerazione delle aree interne italiane. A due anni dall’avvio del progetto “Centro di (ri)Generazione dell’Appennino”, finanziato attraverso il Bando Borghi – Linea A del PNRR, il comune molisano rilancia con la firma ufficiale del Patto di Comunità, siglato il 5 luglio 2025 in collaborazione con Next – Nuova Economia per Tutti.
Un documento simbolico e operativo, che chiama a raccolta cittadini, istituzioni e “imprenditori affettivi” per costruire insieme il futuro del borgo: partecipazione reale, progettazione condivisa, comunità viva. Castel del Giudice si propone così come un modello di governance innovativa, in cui rigenerazione urbana, sostenibilità ambientale e cultura diventano strumenti di coesione e rilancio demografico.
Il primo asse strategico è la ricostruzione del tessuto sociale. Con il Senior Social Housing, il borgo trasforma edifici in disuso in alloggi autonomi per over 65, promuovendo l’indipendenza in un contesto comunitario. Parallelamente si sviluppa un’edilizia sociale diffusa, per accogliere nuovi residenti con affitti accessibili.
Un gioiello del progetto è l’Hub “Riabitare Digitale”, struttura green e accessibile per co-working, smart working e telediagnostica, a cui si aggiungono cinque Residenze Smartworking già certificate “Best Place to Smart Work”, ricavate da due edifici storici nel cuore del borgo.
Il secondo pilastro è ambientale. Castel del Giudice punta a diventare un borgo a basso impatto, grazie a un laboratorio operativo per la transizione ecologica e all’attivazione della CER – Comunità Energetica Rinnovabile: oltre 70 cittadini hanno aderito come “consumatori virtuali” all’impianto fotovoltaico comunale. Un passo decisivo verso l’autonomia energetica e la lotta alle emissioni di CO₂.
Il terzo asse è culturale. L’Albergo Diffuso Borgotufi continua a essere motore di accoglienza turistica e culturale, ampliandosi con nuove strutture e servizi. Spiccano la futura Casa dell’Artista, uno spazio creativo in una ex stalla, e l’Incubatore Agrifood Tech, hub per la trasformazione e somministrazione di prodotti locali.
Il patrimonio culturale immateriale viene celebrato attraverso eventi e format originali: dal workshop di fumetto “Da zero a eroe” (12 luglio), alle strisce visive di Marco Tarquini che raccontano la memoria del borgo, dal laboratorio musicale “Tela di Note” agli incontri “Le Radici Immateriali” dedicati al turismo delle radici.

Castel del Giudice non è solo innovazione, ma anche attrattività. Il suo calendario culturale 2025 si annuncia ricchissimo:
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CastelDelGiudice Buskers Festival (16 agosto 2025), 10ª edizione dell’arte di strada internazionale
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Festival “Radicalmente” (5-6 settembre), letteratura e memoria
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Festa della Mela (11-12 ottobre), agricoltura biologica e produzioni locali
«Le aree interne devono diventare laboratorio permanente di soluzioni per il Paese», afferma il sindaco Lino Gentile. A guidare questa metamorfosi è un team di professioniste, a partire dall’ing. Rosita Levrieri, coordinatrice del progetto, insieme a Elisabetta Gizzi (rendicontazione PNRR), Federica Di Salvo (immobili), Debora Marcovecchio (MEPA) e Luciana Petrocelli (cultura). Una leadership al femminile, capace di coniugare visione, competenze e innovazione.
Il modello Castel del Giudice, fondato su partecipazione, co-progettazione, identità locale e resilienza, guarda oltre i confini regionali. È oggi caso di studio internazionale per la rigenerazione dei territori marginali. Un modo nuovo di abitare, lavorare, crescere. In armonia con le sfide globali del presente e le speranze di un futuro più giusto, sostenibile e umano.




