«Convertiamo gli arsenali in ospedali, gli utili di guerra in borse di studio, i bunker in biblioteche».
Parole chiare quelle pronunciate a Montecassino dal Card. Battaglia, “don Mimmo” per chi lo conosce dai tempi della FICT (Federazione Italiana Comunità Terapeutiche) di cui è stato Presidente fino al 2016, prima di diventare Vescovo e poi Cardinale a Napoli.
«Se l’Europa tollera ancora campi incendiati e sirene notturne, è perché qualcuno ha deciso che il sangue rende più del grano. Se il Sud del mondo conta bambini gonfi di fame mentre nei summit si sfoggiano cravatte di seta, è perché si investe nella morte come in un titolo sicuro».
Non è un discorso politico. Parlava di San Benedetto, del Patrono d’Europa che oggi celebriamo: «Benedetto griderebbe. Direbbe che ogni missile è un’eresia contro l’uomo, che ogni bilancio militare approvato è un atto di apostasia civile. Ai governi direbbe: avete violato la Regola del vivere – quella vera, che mette l’altro al centro e il denaro fuori dal tempio. Agli azionisti dell’industria bellica direbbe: state falsificando il Vangelo. State trasformando il ferro dell’aratro in schegge per dilaniare innocenti».
Difficile aggiungere parole ad un intervento così netto, così forte, così dirompente. Un intervento di cui davvero si sentiva il bisogno, perché la verità è che ci siamo ormai abituati a tutte le notizie più drammatiche che arrivano da ogni parte del mondo, convinti che tutto sia ancora molto lontano da casa nostra.
Ma l’Europa è casa nostra! Il Mediterraneo è casa nostra!
«E noi? – continua il Card. Battaglia – Noi non possiamo cavarcela con un sospiro devoto. È tempo di sangue freddo e lingua di fuoco. Di chiamare i droni con il loro nome: fucilazioni telecomandate. Di dire che “danni collaterali” vuol dire bambini senza volto. Di urlare che una spesa per la difesa più alta di quella per scuola e sanità non è sicurezza. È suicidio collettivo».
Grazie don Mimmo. Oggi ci hai mostrato come un “prete di strada” possa rimanere tale anche sotto le insegne cardinalizie. Oggi ci hai scosso le coscienze e ci hai ricordato come sia necessario seguire l’esempio di San Benedetto per costruire la Pace che cerchiamo:
«E tu Benedetto, Padre di pace e Custode del silenzio,
insegnaci l’arte di perdere per trovare l’essenziale.
Rendici artigiani di umanità, fedeli alla Regola dell’amore.
Dona pace all’Europa: fa’ che ritorni alle sue radici,
radici di pace, nutrite di giustizia, fondate sulla solidarietà e sull’amore. Sostienila con la tua intercessione, perché, guarita nel cuore, possa generare pace per un’umanità stanca e inquieta».
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