Somma Vesuviana si schiera dalla parte dei diritti umani, della giustizia internazionale e della pace: il Consiglio comunale è chiamato ad approvare una mozione storica, che condanna le politiche del governo Netanyahu, aderisce alla campagna BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni), e propone un gemellaggio simbolico con una municipalità palestinese.
Un atto forte, carico di significato politico e civile, che rompe il silenzio assordante della politica italiana e punta i riflettori su un conflitto sempre più drammatico, in cui la sproporzione tra le parti e le violazioni dei diritti umani sono sotto gli occhi del mondo.
La mozione nasce da una lunga premessa che richiama i fatti: dall’ottobre 2023, sotto la guida di Netanyahu, l’esercito israeliano ha dato il via a una offensiva brutale su Gaza, causando decine di migliaia di vittime civili, la distruzione sistematica di ospedali, scuole, case, infrastrutture essenziali. A nulla sono valse le richieste internazionali, inclusa quella della Corte Internazionale di Giustizia, che il 24 maggio 2024 ha ordinato la cessazione dell’attacco su Rafah: Tel Aviv ha ignorato l’ordine.
La mozione parla chiaro: «Non è un conflitto tra eserciti, ma un’aggressione coloniale contro una popolazione inerme, privata di diritti, terra e dignità.»
Il testo proposto al Consiglio comunale di Somma Vesuviana contiene nove impegni precisi, politici e simbolici:
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Condanna delle politiche del governo Netanyahu e richiesta della cessazione dell’offensiva.
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Denuncia della narrativa distorta del conflitto e riconoscimento dello squilibrio tra le parti.
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Solidarietà incondizionata al popolo palestinese, vittima di apartheid e punizione collettiva.
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Pressione sul Governo italiano per:
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sospendere cooperazioni con Israele;
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riconoscere lo Stato di Palestina;
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promuovere un cessate il fuoco duraturo.
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Adesione morale alla campagna BDS, con l’impegno a non intrattenere rapporti commerciali o istituzionali con imprese complici dell’occupazione (elencate nell’allegato).
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Attivazione per un gemellaggio simbolico con una municipalità palestinese.
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Istituzione di una Giornata comunale per la Pace in Palestina, coinvolgendo scuole e associazioni.
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Promozione di una raccolta fondi e beni di prima necessità per la popolazione palestinese.
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Trasmissione della mozione alle istituzioni italiane e alle ambasciate.
A corredo della mozione è allegata una scheda informativa dettagliata con l’elenco delle imprese coinvolte nella costruzione delle colonie illegali, nella fornitura di tecnologia militare o nel turismo nei territori occupati.
Ecco alcune delle aziende più note segnalate:
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Tecnologia e armamenti: Motorola Solutions, Elbit Systems, Caterpillar, HP, General Electric, Siemens.
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Finanza: Barclays, Crédit Agricole, Deutsche Bank, Bank Leumi.
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Turismo e piattaforme digitali: Booking.com, Airbnb, Expedia, TripAdvisor, Trivago.
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Cosmetici e alimentari: Sodastream, Ahava, Teva Pharmaceuticals, Sabra (PepsiCo), Rami Levy.
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Infrastrutture: CAF, Hyundai Heavy Industries, JCB, Shikun & Binui.
Il Comune si impegna a non stipulare contratti con queste aziende, a non promuoverle nei propri eventi e a vigilare sulla trasparenza degli appalti e delle forniture.
Il movimento BDS nasce nel 2005 su richiesta della società civile palestinese. È un metodo nonviolento, riconosciuto dal diritto internazionale, per fare pressione su Israele affinché:
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rispetti i diritti umani;
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cessi l’occupazione dei territori palestinesi;
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garantisca l’uguaglianza ai cittadini arabo-palestinesi di Israele;
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assicuri il diritto al ritorno dei profughi palestinesi.
Sono centinaia gli enti locali e le istituzioni che hanno aderito nel mondo: ora tocca anche all’Italia fare la propria parte.
Somma Vesuviana non si limita a dichiarazioni di principio. Ha già fatto sentire la sua voce con gesti concreti:
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Il 19 giugno 2025, durante la manifestazione “Voci contro il silenzio”, sono stati raccolti oltre 11.000 euro per Medici Senza Frontiere – Gaza.
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Il 27 luglio 2025, le chiese del territorio hanno suonato le campane in segno di solidarietà con Gaza.
Azioni simboliche, certo. Ma anche atti di memoria e di resistenza civile, in un Paese troppo spesso assente o complice nel silenzio.
In un mondo sempre più disumanizzato, dove la diplomazia tace e i diritti vengono calpestati, è dai territori che può rinascere la speranza. Dalla voce dei cittadini, dalle piazze, dai Consigli comunali. Come quello di Somma Vesuviana.
“Chi tace è complice” non è più uno slogan, ma una scelta di campo. E Somma, oggi, ha scelto.





