Secondo quanto riferito e dato per certo dal testimone di giustizia Gennaro Ciliberto, la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo, avrebbe detto: «Ma tutti gli altri Comitati hanno risolto qualcosa?».
Una frase che pesa come un macigno su un quadro già compromesso. Poi una mail firmata dalla segreteria particolare con indicazioni che non corrispondono alle procedure usuali per chi vive nello speciale programma di protezione e una telefonata diretta della presidente al cellulare del testimone, su linea non protetta. E nel frattempo, le audizioni non vengono fissate.
Perché non è normale
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Con i testimoni di giustizia si usano canali istituzionali, protetti e tracciati, non telefonate informali.
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Le indicazioni procedurali non le danno gli uffici politici via mail “di cortesia”, ma gli organi competenti (Commissione centrale ex art. 10 e Servizio Centrale di Protezione).
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La Commissione antimafia è luogo di ascolto: convoca, verbalizza, propone correttivi. Non rinvia, non minimizza.
L’art. 17 della legge 6/2018 è chiarissimo: gli interessati possono chiedere in qualunque momento di essere sentiti personalmente; si procede entro 30 giorni davanti alla Commissione centrale o al Servizio Centrale di Protezione.
Tradotto: diritto all’ascolto con tempi certi e sedi competenti. Qui, invece, 30 giorni diventano un miraggio.
Il paragone sprezzante non regge: i precedenti Comitati hanno audito testimoni, prodotto atti, contribuito a migliorare norme. Non sono stati perfetti, ma almeno operativi. Oggi, al contrario, le richieste restano inevase e le famiglie dei testimoni vivono tra umiliazioni burocratiche e insicurezza.
Le 20 domande che pretendono una risposta (e che noi di WordNews.it continueremo a rilanciare):
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Chi ha scritto materialmente la mail inviata a Gennaro Ciliberto?
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Con quale qualifica e con quale mandato è stata firmata?
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Che ruolo formale ricopre la segreteria particolare rispetto ai dossier sui testimoni di giustizia?
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Quali legami politico-istituzionali ha l’autrice della mail con nuovi e vecchi membri della Commissione o con l’esecutivo?
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La presidente Colosimo era a conoscenza della mail prima dell’invio? L’ha letta e avallata?
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Perché la presidente ha telefonato direttamente a un soggetto in protezione su linee non protette? Chi ha autorizzato quella scelta?
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Quando la Commissione calendarizzerà le audizioni (Ciliberto, Coppola, altri) come prevede l’art. 17 L. 6/2018?
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Quale protocollo scritto disciplina oggi i contatti Commissione/testimoni in protezione? È stato rispettato?
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In Commissione è stata nominata l’avvocata Angela Verbaro, figlia e nipote di due testimoni di giustizia calabresi: può comprendere fino in fondo il dramma dei testimoni?
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Conosce lo stato reale dei testimoni italiani e le criticità del programma di protezione?
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Conosce la storia di Gennaro Ciliberto, oggi nello speciale programma di protezione?
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Chi ha nominato la Verbaro?
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Quale compito svolge Verbaro in Commissione, con quali poteri e limiti?
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È a conoscenza delle mail inviate a Ciliberto?
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All’epoca in cui padre e zio di Verbaro erano testimoni di giustizia, la Commissione centrale ex art. 10 era presieduta da Alfredo Mantovano (oggi sottosegretario con delega ai servizi): che ruolo ebbe allora?
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Verbaro ha oggi rapporti con Mantovano?
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L’altro consulente è Tano Grasso: anche lui da anni vicino a Mantovano; l’interesse del sottosegretario in Antimafia sul tema testimoni è diretto?
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Il sottosegretario ha proposto o sostenuto la presenza di Verbaro e Grasso come consulenti?
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I due consulenti percepiscono un compenso? Quanto? Con quali obiettivi e risultati misurabili?
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La Presidente del Consiglio e il Governo sono informati di questi episodi? Quale indirizzo politico intendono assumere subito?
Cosa chiediamo:
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Convocazioni immediate in seduta segreta per i testimoni che hanno fatto richiesta, entro i 30 giorni di legge.
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Stop a telefonate e mail informali: solo canali protetti e atti tracciati.
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Protocollo Commissione-testimoni: chi parla, come, quando, con quali garanzie.
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Calendario e resoconti (nei limiti di legge) del Comitato testimoni di giustizia.
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Relazione trimestrale su ritardi, criticità e misure concordate con SCP e art. 10.
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Misure concrete: casa, lavoro, salute, sicurezza, mobilità.
Un testimone di giustizia non è un fastidio da gestire a colpi di telefonate e mail. È una spina dorsale della Repubblica. La domanda non è se gli altri comitati abbiano risolto: la domanda è se questa Antimafia intenda fare il suo dovere.
Finché la legge (art. 17) resterà lettera morta, noi continueremo a chiedere, documentare, incalzare: ascoltateli. Adesso.
Nota di trasparenza: la frase «Ma tutti gli altri Comitati hanno risolto qualcosa?» è riportata dal testimone Gennaro Ciliberto, che la dà per certa. WordNews.it resta disponibile a pubblicare repliche integrali della presidente Colosimo e della Commissione. Di Molteni, di Mantovano e di altre presenze che abbiamo registrato tra i consulenti della Commissione Antimafia.
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