Lo scorso 22 luglio, l’Alto Molise è stato teatro di un devastante incendio boschivo che ha distrutto oltre 60 ettari di vegetazione in due diverse aree del territorio montano. Una ferita verde ancora aperta, che ha sconvolto l’ecosistema locale, allarmato la cittadinanza e impegnato per giorni i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e le forze dell’ordine.
Oggi, a distanza di settimane, i Carabinieri della Compagnia di Agnone, in collaborazione con il Comando Gruppo Carabinieri Forestale di Isernia, hanno individuato il presunto responsabile del rogo.
La macchina investigativa si è mossa fin da subito. Le indagini tecniche, affiancate da rilievi sul terreno, testimonianze di cittadini e l’analisi delle immagini di videosorveglianza, hanno consentito ai militari di ricostruire la dinamica del fatto.
Il presunto autore è un anziano residente del luogo, ora deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Isernia con l’ipotesi di reato di incendio boschivo, previsto dall’articolo 423-bis del Codice Penale.
Un’accusa pesante, che si innesta in un contesto delicato come quello della tutela ambientale e della prevenzione degli incendi in aree ad alto rischio.
L’incendio ha lasciato una profonda impressione sulla comunità locale, colpita dall’ampiezza dei danni e dalla violenza del fuoco. Per questo motivo l’Arma dei Carabinieri ha rinnovato l’appello alla cittadinanza, invitando tutti a segnalare tempestivamente comportamenti sospetti, affinché si possa prevenire ogni gesto irresponsabile o doloso ai danni del patrimonio ambientale.
È fondamentale ricordare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari. L’indagata, come previsto dal Codice di Procedura Penale, ha il diritto di difendersi e di far valere le proprie ragioni.
In base ai principi costituzionali e giuridici, la persona coinvolta è da considerarsi non colpevole fino a sentenza definitiva. La verità giudiziaria potrà emergere solo a seguito di un regolare processo.
Questo episodio rappresenta un monito per tutti. Ogni ettaro di vegetazione distrutto è un danno irreparabile al nostro futuro, alla biodiversità, all’equilibrio naturale del territorio.
Serve più vigilanza, certo, ma soprattutto più cultura ambientale e senso di responsabilità collettiva. Perché ogni albero bruciato oggi è un’ombra in meno domani.