Nessun attacco personale, ma un giudizio politico e operativo
Le associazioni e i cittadini attivi da anni contro la criminalità organizzata a Somma Vesuviana precisano: non c’è alcun attacco personale nei confronti dell’assessore alla Legalità Crescenzo De Falco, ma una dura critica al suo operato.
Secondo i promotori delle denunce, il ruolo ricoperto dall’assessore non ha prodotto alcun risultato tangibile, nonostante le ripetute sollecitazioni e richieste di intervento.
A deludere non è solo il silenzio di De Falco, ma anche quello del sindaco Salvatore Di Sarno, accusato di non aver mai supportato le iniziative civiche contro camorra, abusi edilizi e devianza minorile.
Denunce ignorate e sale consiliari negate
Le associazioni ricordano che, oltre a incontri e denunce pubbliche, hanno inviato PEC formali all’assessore e al sindaco per chiedere interventi urgenti nei parchi Fiordaliso e del Sole, aree considerate zone di illegalità diffusa.
Non solo: la sala consiliare è stata perfino negata per la presentazione di un libro sulla legalità, scelta letta come un segnale di distanza e chiusura istituzionale.
Giovani violenti e piazze invivibili
A pochi passi dalla sede comunale, in piazza Vittorio Emanuele III (ex piazza Trivio), la situazione è definita “invivibile”: gruppi di giovani minacciano e aggrediscono i cittadini che osano richiamarli ai loro comportamenti.
Nel frattempo, sulle questioni di abusi edilizi, a intervenire sono stati i Carabinieri Forestali e i militari della locale stazione. Le indagini hanno portato al sequestro di numerose strutture abusive, coinvolgendo anche politici in carica e loro parenti. Ma dall’assessore De Falco e dal sindaco Di Sarno non è arrivato alcun commento ufficiale.
Non si tratta solo di degrado urbano: le denunce hanno riguardato anche piazze di spaccio e presunti rapporti tra criminalità organizzata e insospettabili, con affari e legami da chiarire. Anche in questo caso, i cittadini lamentano la totale assenza di prese di posizione istituzionali.
Alla luce di queste criticità, le associazioni e i cittadini chiedono che l’assessore Crescenzo De Falco rifletta seriamente sulla propria posizione, valutando se il ruolo di assessore alla Legalità sia compatibile con il suo operato.
Il dito è puntato anche contro il sindaco Salvatore Di Sarno, accusato di aver conferito la delega non per il bene della comunità ma per opportunismo politico.
A Somma Vesuviana il tema della legalità resta aperto e doloroso: i cittadini denunciano, le forze dell’ordine intervengono, ma le istituzioni locali — secondo le accuse — restano in silenzio.
Un immobilismo che rischia di lasciare campo libero a camorra, violenza e abusivismo, minando la fiducia della comunità nelle istituzioni.
Per chi si impegna ogni giorno contro la criminalità, il messaggio è chiaro: la legalità non può essere solo una delega politica, ma un impegno concreto, coraggioso e quotidiano.
Abbiamo raccolto dalle nostre fonti i contrasti tra il primo cittadino Di Sarno e il neo assessore De Falco, un rapporto tra i due turbolento. Basti pensare che De Falco si candidò con una lista a favore dello sfidante sindaco Dott. Bianco (che uscì perdente dalla competizione elettorale consegnando il secondo mandato a Di Sarno).
De Falco, da avversario politico, non si limitò a criticare Di Sarno sul profilo politico ma, in più occasioni, scese nel personale, con video pieni di offese.
Sappiamo che in politica c’è poca memoria e Di Sarno – dimenticando tutto – lo ha nominato assessore nella sua maggioranza. Ma sembrerebbe che il rapporto politico tra i due sia nuovamente in bilico.