Irrompe, esonda e dilaga la violenza. Sulle infinite autostrade del web – a partire da telegram, tiktok e instagram in cui abbondano traffici e criminali di ogni tipo – e negli angoli più diversi delle città italiane.
Vasto non è da meno, non si sottrae a tutto questo.
Le foto e il video che pubblichiamo oggi testimoniano quanto accade, i segni di notti in cui alcol, inciviltà e anche violenza sono protagonisti della “vita” di alcuni giovani. In centro e alla marina. Mentre nel popoloso quartiere San Paolo accade quello che alcuni residenti, esasperati, denunciano e documentano da tanti anni.
Un botto enorme nel cuore della notte e alcune voci. È quanto hanno sentito, nei giorni scorsi, alcuni abitanti del quartiere San Paolo di Vasto, la zona nota come “167” dalla legge sull’edilizia popolare del 1962. Il rumore percepito era stato causato, l’amara scoperta la mattina successiva, da alcuni vandali che hanno devastato la pensilina ad una fermata degli autobus in via Alcide De Gasperi a pochi passi dalla Villa Falcone e Borsellino. I vandali hanno staccato un pannello in plexiglass e ne hanno danneggiato un altro della pensilina con l’immagine di don Peppe Diana, il prete scout ucciso dalla camorra nel 1994 a Casal di Principe.
È solo l’ultimo atto di una lunga serie di vandalismo e bullismo nel centro di Vasto o nella stessa “zona 167”, vasto quartiere nella periferia nord della città in cui da tantissimi anni alcuni residenti protestano anche per la mancanza di sicurezza. Dovuta alla presenza di ragazzini che si lasciano andare a gesti violenti o alla diffusione dell’uso di sostanze stupefacenti. Nella villa Falcone e Borsellino accade spesso che vengono trovate siringhe abbandonate, da lì fino a diversi altri angoli del quartiere irrompe lo spaccio, quasi alla luce del sole e fiorente, e non solo. I giovanissimi di oggi rischiano di diventare, senza prospettive e con solo la violenza davanti, i delinquenti di domani. Quando si aggiungono reati commessi alla luce, diffusione di droghe di ogni tipo, vi lasciamo immaginare quale futuro potrebbe arrivare.
Alcol, bullismo, vandalismo, coltellini che sbucano finendo anche per ferire qualcuno, caratterizzano le notti vastesi di alcuni giovanissimi. Ogni mattina gli operai della Pulchra, la società che gestisce il servizio di igiene urbana, si trovano davanti a sporcizia e degrado. Tra i vari rifiuti gettati spiccano sempre bottiglie di alcolici. La “Notte Rosa” ha raggiunto la notorietà nazionale per alcuni ragazzi finiti al Pronto Soccorso per abuso di alcol, mentre migliaia si divertivano e vivevano in maniera sana l’evento. Ma l’abuso di alcol è molto più diffuso. Le foto, scattate nelle prime ore di diversi giorni, che pubblichiamo sono più che emblematiche di come vengono malridotti angoli di Vasto, in pieno centro storico o nella marina.
«Non possiamo ignorare quello che sta accadendo, in diverse città italiane alcuni adolescenti hanno avuto bisogno di cure mediche dopo episodi legati all’abuso di alcol – ha sottolineato Gabriele Barisano, assessore all’ambiente di Vasto – È un problema serio, che riguarda tutti noi e non può essere ridotto a un singolo evento o a un singolo luogo».
«L’abuso di alcol tra gli adolescenti è un fenomeno preoccupante, che non può più essere considerato un episodio isolato o un semplice errore di gioventù – sottolinea l’assessore all’ambiente Gabriele Barisano – Gli episodi recenti, che hanno visto ragazzi finire in pronto soccorso dopo aver assunto quantità pericolose di alcol, sono il segnale evidente di un disagio profondo, che troppo spesso resta sommerso».
«Non si tratta solo di comportamenti a rischio, ma di un grido d’aiuto che nasce da un vuoto affettivo, sociale, educativo che molti giovani stanno vivendo – è la riflessione di Barisano – non possiamo permetterci di restare indifferenti, serve una presa di coscienza collettiva».
«È giusto chiedere controlli severi verso chi vende alcolici ai minorenni, perché chi lucra sulla fragilità dei ragazzi commette un atto grave, non solo contro la legge, ma contro la comunità – prosegue la riflessione del delegato all’ambiente della giunta Menna – ma serve anche e soprattutto un impegno più ampio e corale: famiglie, scuole, istituzioni, forze dell’ordine, esercenti, associazioni, nessuno si può chiamare fuori».
«Come amministrazione, come comunità, come adulti, abbiamo il dovere di costruire occasioni sane di socialità, offrire spazi dove i giovani possano esprimersi senza dover eccedere, ascoltarli senza giudicarli, educarli senza moralismi, le iniziative pubbliche devono essere pensate sempre più in questa direzione: eventi inclusivi, accessibili, sicuri, che parlino il linguaggio dei giovani ma trasmettano valori chiari – sottolinea Gabriele Barisano – la soluzione non è proibire ma educare, non è reprimere ma accompagnare, perché dietro ogni bicchiere di troppo potrebbe esserci una solitudine di troppo».
«Proteggere i nostri giovani significa anche dare loro alternative reali, esempi coerenti, adulti credibili, è un compito difficile ma è il più importante che abbiamo» conclude l’assessore all’ambiente.