La rete è il nuovo spazio vitale dei giovani. Un mondo che offre opportunità immense ma nasconde anche insidie profonde. È qui che si gioca una delle battaglie educative più importanti del nostro tempo: quella contro bullismo, cyberbullismo, isolamento e violenza digitale.
Proprio per affrontare questi temi, oggi alle 16.30 presso Villa Imbonati, si terrà l’incontro “I giovani e i pericoli della rete: una legge chiamata Carolina”, promosso da UCIIM Lombardia e UCIIM Como. Un’iniziativa che porta con sé un valore fortemente simbolico e umano: ricordare Carolina Picchio, la prima vittima riconosciuta di cyberbullismo in Italia, trasformando la sua tragica storia in una legge e in un messaggio di prevenzione che oggi parla a migliaia di famiglie, insegnanti e studenti.
La Legge Carolina è stata la prima normativa europea dedicata specificamente al contrasto del cyberbullismo.
Ma soprattutto è diventata un manifesto di educazione civica e responsabilità collettiva.
Nata dal dolore del padre di Carolina, Paolo Picchio, e dalla volontà di impedire che altre famiglie vivessero lo stesso dramma, oggi quella legge si traduce in un movimento sociale che unisce istituzioni, scuole e fondazioni.
L’incontro, introdotto dai saluti istituzionali di Giovanna Venturino (Presidente UCIIM Lombardia), Gianluigi Spata (Presidente Ordine dei Medici di Como) e Simona Barberio (Presidente UCIIM Como), sarà moderato in un clima di ascolto e confronto.
Al centro della giornata, i Ragazzi della Generazione Z, autori del volume “Il bullismo ed il cyberbullismo in fumetti”: un progetto che utilizza il linguaggio immediato del fumetto per raccontare esperienze vissute, paure e speranze.
Un modo creativo e diretto per dire che i giovani non sono solo vittime, ma anche osservatori e narratori consapevoli della propria epoca digitale.
Il programma include il monologo di Ludovica Tavasci, la testimonianza di Nina Bonadio e l’intervento di Simona Barberio, che illustrerà il percorso del progetto editoriale e la sua recente diffusione internazionale con la traduzione “Bullying and Cyberbullying in Comics”, curata da Veena Englen, educatrice e interprete che racconterà il valore universale di questa esperienza.
Tra gli interventi più attesi, quello di Ambra Minervini, vicepresidente dell’Associazione Vittime del Dovere, che presenterà il Progetto Interforze Lombardia, nato per portare la cultura della legalità nelle scuole attraverso la collaborazione tra forze dell’ordine e associazioni civili.
A seguire, il dott. Gianluigi Spata offrirà una riflessione sul ruolo del mondo medico e scolastico nel riconoscere i segnali di disagio e nell’intervenire tempestivamente.
Samantha Peroni, vicepresidente UCIIM Como, affronterà invece il tema cruciale dell’immagine di sé nelle nuove generazioni, sempre più condizionata dal linguaggio e dalla pressione dei social network.
La parte conclusiva dell’incontro sarà affidata alla Fondazione Carolina, che da anni trasforma la tragedia personale in impegno collettivo.
Ivano Zoppi, vicepresidente della Fondazione, presenterà l’attività quotidiana accanto a famiglie e scuole per prevenire il disagio giovanile, mentre Paolo Picchio, padre di Carolina e presidente onorario della Fondazione, porterà una testimonianza intensa dal titolo “In nome di Carolina”: un racconto di dolore, ma anche di rinascita e speranza.
A chiudere l’incontro, il contributo musicale della giovane pianista Giorgia Montano, che accompagnerà con note delicate una giornata dedicata all’ascolto, al ricordo e alla costruzione di una rete umana oltre quella digitale.
L’appuntamento di oggi a Villa Imbonati non è solo un convegno: è una chiamata alla responsabilità collettiva.
Perché il bullismo e il cyberbullismo non sono problemi individuali, ma ferite della comunità.
Ogni ragazzo che soffre, che si isola o che viene deriso online è un frammento del nostro tessuto civile che rischia di spegnersi.
Ed è qui che il messaggio della Legge Carolina torna con tutta la sua forza: educare, prevenire, proteggere non sono compiti delegabili. Sono doveri di tutti noi.