Il XXIII Rapporto sulla sicurezza a scuola di Cittadinanzattiva fotografa una realtà ancora drammatica per l’edilizia scolastica italiana, nonostante gli investimenti promessi dal PNRR. I dati ufficiali, aggiornati finalmente dal Ministero dell’Istruzione e del Merito dopo due anni di ritardo, restituiscono l’immagine di un sistema che fatica a garantire il diritto fondamentale alla sicurezza di studenti, insegnanti e personale scolastico.
Cittadinanzattiva, dopo aver presentato un’istanza di accesso civico il 24 luglio scorso e grazie all’interessamento di alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle, ha ottenuto la pubblicazione dei nuovi dati relativi agli anni scolastici 2023-2024 e 2024-2025. Si tratta di un passo necessario, ma non sufficiente, verso quella trasparenza che lo stesso Ministero è tenuto a garantire per legge.
Un bilancio allarmante: 71 crolli e oltre 78mila infortuni
Il rapporto elenca 71 episodi di crolli avvenuti nelle scuole italiane nell’ultimo anno, un dato superiore rispetto all’anno precedente e che conferma l’assenza di miglioramenti concreti. Non si tratta solo di muri che cadono, ma di un sistema che continua a sgretolarsi: aule fatiscenti, soffitti non ispezionati, impianti non a norma.
A questi si aggiungono 4 incendi e un numero crescente di infortuni tra gli studenti, ben 78.365 nel 2024, con un incremento di 7.463 casi rispetto al 2023. Un fenomeno che riflette non solo comportamenti rischiosi, ma anche inadeguatezze strutturali e carenza di personale ATA, spesso insufficiente a garantire la vigilanza e la sicurezza degli alunni.
L’edilizia scolastica in numeri: tra nidi, scuole e università
Il XXIII Rapporto estende la sua analisi a tutto il sistema educativo, dai nidi comunali fino agli atenei statali.
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Il 70% dei Comuni capoluogo ha risposto all’indagine di Cittadinanzattiva, fornendo dati su 1.517 nidi che ospitano quasi 58mila bambini.
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Le scuole di ogni ordine e grado continuano a presentare deficienze gravi: mancano certificazioni di agibilità, prevenzione incendi, impianti di ventilazione, e persistono barriere architettoniche.
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Anche gli atenei non sono immuni: solo una parte dei 61 ha fornito dati completi sulla sicurezza delle proprie sedi.
Una fotografia desolante che conferma quanto la messa in sicurezza del patrimonio edilizio scolastico italiano resti un’urgenza nazionale.
PNRR: opportunità o illusione?
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza offre oggi l’occasione di modernizzare le scuole, costruirne di nuove e migliorare mense, palestre e servizi educativi 0-6. Tuttavia, secondo Cittadinanzattiva, le criticità restano profonde:
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L’Osservatorio nazionale dell’edilizia scolastica non si riunisce da oltre due anni, paralizzando la programmazione.
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I fondi destinati alla manutenzione ordinaria e straordinaria sono ancora troppo scarsi.
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Gli interventi di ventilazione e condizionamento tardano ad arrivare, nonostante le ondate di calore e il cambiamento climatico.
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Molti edifici risultano antieconomici da ristrutturare: servirebbe una vera “rottamazione edilizia”.
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Si trascura la pianificazione demografica e la visione della scuola come cuore pulsante delle comunità locali.
Il rapporto lancia un appello chiaro: il PNRR non può essere un punto d’arrivo, ma solo un trampolino.
Serve una politica strutturale e continuativa, indipendente dai governi, che garantisca fondi certi e costanti per la sicurezza scolastica.
Perché le scuole non devono essere solo luoghi sicuri, ma anche accessibili, ecosostenibili e belli, capaci di accogliere le nuove generazioni in ambienti dignitosi, moderni e funzionali.
La scuola è il cuore civile del Paese, e ogni soffitto che crolla non è solo un cedimento di calcestruzzo, ma un crollo simbolico di fiducia verso le istituzioni che dovrebbero tutelare il futuro dei nostri figli.
Il XXIII Rapporto Cittadinanzattiva è un campanello d’allarme che non possiamo più ignorare. Ogni dato, ogni crollo, ogni infortunio racconta una trascuratezza collettiva che dura da troppo tempo.
Ora spetta alla politica, agli enti locali e alla società civile raccogliere il monito e trasformare l’emergenza in rinascita.
Perché un Paese che non mette in sicurezza le proprie scuole non è un Paese sicuro, né per chi lo abita oggi, né per chi dovrà abitarlo domani.
Sicurezza delle scuole: il XXIII Rapporto di Cittadinanzattiva fotografa un’Italia che cade a pezzi





