L’apoteosi è avvenuta il 13 ottobre 2025, allorché è stata celebrata una “pace” figlia della guerra e di migliaia di morti innocenti.
Adesso gli autori materiali e morali della distruzione e della morte, come avvoltoi, sono pronti a spartirsi gli affari per la ricostruzione di quanto prima hanno demolito.
E pensare che tra costoro molti si proclamano “cristiani”.
Ho voluto rileggere la parabola del “Buon Samaritano” e ho riflettuto sul significato dell’Amicizia. L’Amore del Samaritano è Amicizia verso chi soffre, e consiste in “andargli vicino”.
L’autentica Amicizia è avvicinarsi all’altro, mettersi nei suoi panni, un farsi come lui, un partecipare profondo e reale alla sua vita.
La prima condizione per creare un’amicizia è quella di essere profondamente “veri”, di non travestirci.
Essere veri vuol dire manifestare il proprio volto, la propria identità, senza infingimenti.
Essere “volti” e non “maschere”, come diceva Pirandello.
L’Amicizia si alimenta nella reciproca gioia di scoprirsi, di intendersi progressivamente, di coltivare un progetto che abbia valori comuni.
L’Amicizia è tra due “poveri”, cioè tra due persone che cercano qualcosa che non hanno, di cui hanno bisogno, e che stia nella linea di una vera liberazione umana.
Oggi attorno al narcisista patologico di Trump ho visto tante comparse a favore di telecamera.
Tante maschere, nessun volto.
Nessuno veramente amico con gli altri. Tanti sepolcri imbiancati!
Immagine AI




