La televisione italiana, in larga parte, è ormai assolutamente inguardabile.
Da un paio di giorni, la visita di Carlo e Camilla in Vaticano occupa i telegiornali e riempie i palinsesti di numerose trasmissioni, soprattutto pomeridiane.
A colpire non è soltanto la quantità di tempo dedicata all’evento, ma la qualità dei commenti, che spesso rasenta l’imbarazzo e la sudditanza.
L’informazione italiana, già caduta in basso da tempo, ha iniziato a scavare.
Mi chiedo cosa vi sia di realmente “storico” in un incontro che non incide minimamente sui gravi problemi che attanagliano l’umanità.
Da una parte, una monarchia che nel suo passato annovera numerose colpe, oggi rappresentata da un re che si proclama amante dell’ambiente e degli animali, fautore di una economia sostenibile, impegnato in opere benefiche, mentre il suo Paese adotta politiche contrarie a quei principi.
Dall’altra parte, un Vaticano e un Papa sempre più prudenti e pavidi, che si limitano a generici appelli alla pace e ai diritti umani, senza mai assumere posizioni decise e coraggiose.
Una Chiesa che dovrebbe rinunciare ai riti formali e ai privilegi, prendere le distanze da ogni potere e testimoniare davvero la vicinanza ai poveri e agli oppressi.
Una Chiesa povera e profetica, capace di parlare al mondo con la forza dei gesti e non con le formule di rito.
Ovunque giriamo lo sguardo, siamo circondati da una spessa coltre di ipocrisia che soffoca le coscienze e trasforma ogni evento in spettacolo.
E per chiudere, con ulteriore amarezza:
nel programma pomeridiano condotto da Caterina Balivo, la cronaca dell’incontro di Carlo con Leone è stata intervallata da racconti di infedeltà tra personaggi dello spettacolo.
Un’ennesima dimostrazione di come l’attività di distrazione di massa continui incessante, ben orchestrata e perfettamente funzionale al sistema.
Fortunatamente, sto uscendo per andare al lavoro.
Lontano da quella televisione che confonde il rumore con l’informazione e il gossip con la cultura.





