L’ennesima fotografia della vergogna: sacchetti dell’immondizia accanto ai cestini, cartoni lasciati lungo i marciapiedi, elettrodomestici abbandonati da giorni.
Una sequenza che non è casuale: è la tappa ultima di un percorso già denunciato dai tre articoli precedenti di WordNews.it:
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«Isernia, la raccolta differenziata che si fa… dove capita» (21 Ottobre 2025) — descriveva come il porta a porta, pur attivo, fosse diventato “autogestito”, sacchi ovunque.
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«Isernia, città sporca e coscienze spente: colpa di tutti» (23 Ottobre 2025) — metteva in luce la resa collettiva, l’azienda privata che riceve soldi ma “non interviene”, cittadini che abbandonano sacchi e rifiuti.
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«Elettrodomestici abbandonati in centro: Isernia tra degrado e disinteresse» (26 Ottobre 2025) — raccontava lavatrici, cucine, elettrodomestici lasciati in Vico Pentri e Vico Iannotta.
Oggi possiamo dire che il problema si è ampliato e accentuato, ma la radice resta la stessa: mancanza di responsabilità da parte di tutti: cittadini, gestore, istituzioni.
Un circuito vizioso: differenziata che non differenzia, servizio che latita
Nel primo articolo si leggeva: «La raccolta differenziata porta a porta, gestita da un privato con contratto, si è trasformata (…) in una pratica anarchica, autogestita, indecorosa».
Questo è il contesto. Da allora, il calendario delle emergenze è diventato più ampio: sacchi abbandonati, rifiuti ingombranti, elettrodomestici, materiale pericoloso al suolo.
Nel secondo articolo veniva scritto: «La spazzatura non nasce da sola… i sacchi abbandonati non sono errori di sistema: sono gesti precisi, quotidiani, reiterati».
Qui c’è il fattore umano: chi abbandona, consapevole o meno, e chi non interviene.
Nel terzo articolo: «In Vico Pentri e Vico Iannotta (…) da diversi giorni permangono elettrodomestici fuori uso (…) abbandonati accanto ai portoni».
Una escalation che mostra come l’incuria si trasforma in normalità.
Il centro storico: vetrina sporcata
Non è solo questione estetica. Il cuore di Isernia, le sue vie antiche, i portali in pietra, le piazzette, sta diventando una cartolina del degrado.
La presenza costante di rifiuti, sacchi maleodoranti, materiali abbandonati, minano la fiducia dei cittadini e l’attrattiva per i visitatori.
Se già la raccolta differenziata “che si fa dove capita” era un problema, oggi il quadro peggiora: elettrodomestici che restano sotto la pioggia, sacchi che passano giorni senza essere ritirati.
Il gestore privato, incaricato da Comune di Isernia, deve rispondere del contratto: raccolta puntuale, ritiro ingombranti, trasparenza. Come scritto nell’articolo del 26 ottobre, «non interviene con la rapidità dovuta». Il Comune di Isernia deve esercitare controllo, applicare penali, monitorare il rispetto delle regole. I cittadini devono capire che non si tratta di un optional: gettare bene, nei tempi, nei luoghi, è parte del contratto sociale della città. Come già evidenziato nei pezzi: “il porta a porta funziona solo se tutti fanno la loro parte”.
Isernia non ha bisogno di un ricatto morale: ha bisogno di una svolta reale.
Elettrodomestici abbandonati in centro: Isernia tra degrado e disinteresse







