Sei ore e mezza, diciotto punti all’ordine del giorno che si sono susseguiti – tra un problema tecnico e l’altro del sistema elettronico di prenotazione degli interventi e di voto – nell’Aula Vennitti del Comune di Vasto. Seduta del consiglio comunale conclusa oltre le 21, si è entrati che il sole era alto nel cielo e si è usciti col favore delle tenebre. Una situazione che ricorda tempi antichi, quando infuocati consigli comunali si chiudevano anche in piena notte.
Siamo stati presenti in aula dall’inizio alla fine, cercando di ascoltare attentamente ogni movimento visibile nello streaming online e anche al di fuori dell’inquadratura. Lì dove tanto avviene e ancor di più viene rappresentato, gesti da significati che pesano nelle liturgie, nelle dinamiche e nei movimenti della politica dei palazzi.
Tra i diciotto punti all’ordine del giorno anche l’avvio delle attività nel nuovo canile municipale, inaugurato cinque mesi fa, a cui abbiamo dedicato tre nostri articoli, due dei quali nei commenti su facebook (e non solo) hanno suscitato mal di pancia e attacchi al sottoscritto e alla nostra redazione. Articolo imbarazzante, cose parziali buttate a casaccio, strumentalizzazione politica, vergognosa propaganda. Frasi pesanti, da chi non abbiamo mai visto comparire quando abbiamo pubblicato articoli su sanità, mafie, violenze, ingiustizie sociali, temi di forte importanza sociale, contrasto alle violenze maschili contro le donne, sostegno alla lotta contro le malattie tumorali (non dovrebbero essere temi a cuore a chi si dice di sinistra e democratico?), denunce di pedocriminalità, stupro a pagamento anche di minori e tanto altro.
Saremmo stati accusati, a che titolo e con quale morale autorità (sicuramente nessuna) non ci è dato sapere, da chi scavando sui social tutto appare tranne che apolitico e mero cittadino osservante. Non ci stupisce, certi meccanismi dei social e di chi crede autorità politica alla Marchese del Grillo, a chi lancia anatemi e patenti come se fosse Cristo in terra perché si crede dalla parte giusta della Storia (qualcuno dovrebbe ricordare a lor signori che era comunista Brecht che scrisse di essersi seduto dalla parte del torto ed era di ben altra fattura chi era convinto di avere Dio dalla sua parte) siamo abituati. E con coerenza e in direzione ostinata e contraria, nonostante i costi e i pesi, le difficoltà e le fatiche, continueremo a resistere e andare avanti.
Nell’attesa dell’entrata in funzione del nuovo canile municipale gli animali sono ancora alloggiati nel vecchio canile in località Vallone Maltempo. Struttura che si è allagata lo scorso 27 novembre con il pavimento dei locali inondati dal fango. È stato quest’episodio che ha spinto i quattro consiglieri comunali Maria Amato, Alessandra Notaro, Alessandra Cappa e Giuseppe Soria a presentare un’interrogazione che è stata illustrata in aula da Amato. Alle domande della consigliera comunale sulla tempistica per l’entrata in funzione del nuovo canile ha risposto Paola Cianci, assessore al benessere animale della giunta guidata dal sindaco Francesco Menna.
La prima risposta di Cianci è stata sull’inaugurazione di un’opera cinque mesi non ancora completata, l’assessore ha dichiarato di condividere le parole della consigliera Amato e che l’inaugurazione «l’abbiamo subita perché è stata decisa dall’alto». Frase a cui non è stata aggiunto altro, nessuna specifica su quale sia questo alto, perché tale decisione e perché è stata subita. Nulla era trapelato su tale circostanza, che soprattutto sui social e nella cittadinanza (come rimarcato nel suo intervento dalla dott.ssa Maria Amato) aveva suscitato critiche e perplessità anche espresse in maniera dura, in questi cinque mesi. Ne prendiamo atto, rimanendo da giornalisti che si pongono e pongono domande curiosi sulle risposte.
L’Enel ha completato i lavori di sua competenza, per l’erogazione idrica si provvederà con delle cisterne di acqua al servizio della struttura, il giorno dopo il consiglio comunale (tempestività perfetta quindi per la convocazione) c’è stato un sopralluogo tecnico del commissario governativo, il Rup (Responsabile Unico del Progetto) Pasquariello ed è in via di predisposizione il bando per l’affidamento della gestione. In conclusione del suo intervento l’assessore Cianci ha sottolineato che non c’è ancora una data precisa ma la previsione è che l’entrata in funzione del nuovo canile e il trasferimento dei cani dalla vecchia struttura avverrà entro il mese di gennaio.
Ad inizio agosto tre pitbull e un pastore abruzzese sono stati inviati nel canile di Lecce dei Marsi, in provincia dell’Aquila, per cinque mesi. Da tale circostanza avevamo dedotto nell’articolo pubblicato il quattro agosto che il canile sarebbe entrato in funzione nel 2026. Ora, alla luce delle parole dell’assessore Cianci, non solo abbiamo la certezza che abbiamo dedotto correttamente. Ci dovremmo attendere, quindi, scuse da chi ci ha definito propagandisti con un articolo imbarazzante. Ma non avverrà, ovviamente. E i leoni da tastiera (e non solo da tastiera, ben sappiamo cosa si muove o non si muove) torneranno nell’ombra del silenzio.
Lo spostamento dei quattro cani in una struttura fuori provincia è stato stabilito con determinazione numero 869 firmata dal dirigente Alfonso Mercogliano. Costo del ricovero 4.20 euro più iva al giorno. Importo previsto, quindi, del ricovero dal Comune di Vasto è di 2.600 euro più iva per un periodo di cinque mesi in attesa dell’entrata in funzione del nuovo canile.
Tra un mese, quindi, dovrebbe finire l’attesa per un’opera attesa dalla cittadinanza e dai volontari dell’associazione “Amici di Zampa” che gestiscono il vecchio canile. Volontari che il 13 novembre hanno dichiarato in un appello pubblicato sui social «gli spazi non bastano più, e anche le nostre forze (fisiche ed emotive) stanno cedendo», giornata in cui due cuccioli abbandonati sono stati destinati per mancanza di spazio nel vecchio canile ad uno stallo a pagamento.
«Ogni giorno riceviamo decine di chiamate: richieste di aiuto, rinunce di proprietà, ritrovamenti, emergenze di ogni tipo. Abbiamo sempre cercato di dire “sì”, anche quando era difficile, anche quando significava stringerci ancora un po’ di più. Ma oggi dobbiamo essere onesti: non siamo con l’acqua alla gola, siamo oltre. Le risorse sono finite, gli spazi non bastano più, e anche le nostre forze (fisiche ed emotive) stanno cedendo». Queste le prime frasi dell’appello di “Amici di Zampa” (le forti piogge che inondarono il canile vecchio di fango vennero molti giorni dopo).





