Sostiene la criminologia che l'attitudine al delitto diventi via più praticabile man mano si passi di livello.
Si inizia con la violenza sugli animali, esseri indifesi ed inermi per eccellenza, per poi passare agli anziani vulnerabili e fragili; si avanza con i soprusi ai minori attaccabili ed esposti, per poi alzare il livello ed infierire senza remore verso tutti, indistintamente.
Una scalinata verso il delitto, sempre più percorsa.
È di questi giorni la storia che viene dall'India, resa nota dai social, della elefantessa alla quale alcuni esseri purtroppo viventi, hanno offerto ananas piena di petardi. Mangiandoli le si è squarciata la mandibola ed è stato ucciso il cucciolo che portava in grembo: l'animale è andato incontro alla morte tra mille sofferenze rifugiandosi nelle acque di un fiume.
Non si possono più etichettare questi gesti come bravate, dispetti, azioni del momento: c'è stata tanta premeditazione, la preparazione dell'arma, la scelta del soggetto che volutamente questi ignobili hanno voluto torturare.
Senza un perché, senza una causa, senza nessun motivo come non ne hanno mai le azioni criminali perpetrate ai danni di esseri viventi che non possono difendersi.
L'hanno presa per fame, si è fidata dei suoi carnefici indifferente al patibolo verso il quale la conducevano con questo gesto indescrivibile.
Oltre allo strazio per la vicenda resta lo sgomento nel vedere questa umanità che ha preso ormai una strada senza uscita se non quella dell'autodistruzione.
È gravissimo il gesto, anche socialmente.
È aberrante la mancanza di sentimento di questi mostri che godono per le atroci sofferenze inferte ad un innocente e che in futuro non avranno freni inibitori nel seviziare un individuo appartenente alla loro stessa specie, quella umana.
Anzi no, questi miseri di umano non hanno nulla.
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2020-06-05 16:12:13
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