La lotta alle mafie, il contrasto alle illegalità, il sostegno alle vittime di mafia, la protezione a chi denuncia sono azioni che si devono mettere in atto concretamente 365 giorni all'anno e non solo in campagna elettorale.
La storia si ripete ad ogni campagna elettorale. Paladini di un antimafia legata al potere politico si autoprolamano quali unici e insostituibili esempi di impegno civico a favore del contrasto alle mafie e nel tutelare la figura di chi denuncia che è anche vittima di mafia.
Nel plagio più assoluto di menzogne, ormai perpretare nel tempo, costoro cercano di mettersi in mostra per accaparrarsi una posizione nel palcoscenico della politica.
Figure troppo spesso che vivono di una storia ereditata ma in realtà quella storia è stata da questi ultimi modellata per porsi agli occhi dei cittadini figure degne di ogni considerazione. Ma se i cittadini avessero la possibilità di leggere le carte, quelle ufficiali, certamente il giudizio di molti cambierebbe.
Nelle frasi di questi "vip" dell'antimafia c'è non solo ipocrisia ma ci sono elementi di egoismo e indifferenza.
Quella indifferenza che hanno subito i tanti testimoni di giustizia e vittime o gli stessi denunciati che si sono sentiti più volte dire "non possiamo fare nulla, non abbiamo potere, abbiamo i nostri problemi".
La prima cosa che taluni soggetti hanno fatto è stata quella di risolvere i loro problemi usando la loro visibilità ed il loro ruolo.
Quel che restava era solo una squallida sceneggiata di facciata, utile per giustificare un ruolo che alla fine tra il non fare ed il non saper fare ha prodotto il nulla. Quel nulla che non solo non rende giustizia a chi ha denunciato ma offende l'essere umano.
Sappiamo bene che i furbi vivono sulle spalle dei creduloni e quando affermo che non bisogna credere più a questi finti paladini è perché questi furbi non devono più ricoprire cariche istituzionali. Le stesse cariche che gli hanno permesso di sistemare parenti ed amici e assicurarsi un futuro facile e agiato, a differenza di chi dopo aver denunciato e testimoniato nelle aule di tribunale resta abbandonato al proprio destino senza nemmeno la possibilità di ricevere un giusto riconoscimento come previsto dalla legge.
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2022-08-29 19:00:20
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