Ascoltare gli interventi dei politici italiani è motivo di noia mortale e di sconforto. Continua recita di un copione già noto, slogan e demagogia, demagogia e slogan. Chi recita di solito inventa, e rappresenta un mondo diverso da quello vero.
Il popolo italiano vive di parole, è gratificato da esse, ama l'encomio e rifiuta il rimprovero. Preferisce fuggire in un mondo immaginario che lo compensi dalla frustrazioni del vivere quotidiano.
La politica lo asseconda, ed altera il rapporto con la realtà, e dai problemi che affliggono: povertà, ingiustizia sociale, complessiva precarietà.
Per realizzare tale obiettivo occorre fare rumore per impedire la riflessione e il ragionamento pacato. Nei confronti politici si grida, ci si interrompe reciprocamente, ci si prevarica.
L' obbiettivo è quello di creare schiere di fanatici faziosi, di tifosi dell'uno o dell'altro dei contendenti di turno.
Il consenso è frutto dell'impulso, dell'istinto, della emozione, della "pancia".
La razionalità e il sentimento sono banditi.
La conclusione: siamo un popolo di molti sudditi e di pochi cittadini. E i sudditi, è notorio, si governano meglio.
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2023-04-17 18:37:24
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