La città inservibile è il punto di arrivo di un percorso iniziato un anno fa e che ha visto dialogare in più occasioni 4 artiste e 4 studiose intorno al tema della città e dello spazio urbano. L’incontro fra le diverse sensibilità nell’indagare un “luogo” dalle molte identità, spesso permeato da visioni pregiudiziali, restituisce 4 mostre, molto differenti per medium e immaginari attivati, ciascuna con uno suo spazio definito all’interno di Studio Campo Boario ma tutte allestite in contemporanea: sono percorsi paralleli scaturiti dallo stesso campo di ricerca, frutto di una serie di riflessioni che si sono accavallate nel tempo.
Il risultato è una intensa trama di relazioni che si rimandano l’un l’altra, offrendo un ventaglio di letture della città: sono letture lucide, conflittuali, illuminate da angolazioni impreviste, che criticano e frantumano qualsiasi cornice omologante. Quali corpi attraversano le nostre città? Quale sguardo oltrepassa la paura per elaborare al femminile pratiche di libertà? Come si può costruire uno spazio urbano dove l’inquietudine si trasformi in elemento conoscitivo e il turbamento in dispositivo per far emergere nuove visioni?
Questo dialogo, non usuale e aperto, ha “formato” delle coppie che agiscono insieme in questo arcipelago di esposizioni:
Sonia Andresano con Michela Becchis, storica dell’arte e curatrice.
Un disordine difficilmente sanabile riempie lo spazio. Un dissesto che compromette l'equilibrio si espande in un sotterraneo romano. Sulla pavimentazione si specchia l'immagine di una risalita, in questa geometria del disagio, un paesaggio riemerge da una buca.
Francesca Balducci con Daniela Angelucci, docente di Estetica.
Le 12 tavole che compongono il lavoro di Balducci rappresentano paesaggi materici inglobati all'interno di figure. Frutto di una pratica di cammino condotta all'interno della città intesa come relazioni e imprevisti e testimonianza delle alterità incontrate, delle emozioni vissute nei luoghi attraversati.
Matilde Cenci con Federica Castelli, ricercatrice di Filosofia politica.
Nel suo lavoro fotografico, Cenci costruisce una "città del desiderio" che accoglie elementi naturali e tecnologici con una sua mitologia, un suo passato, suoi abitanti: antichi disegni di cellule diventano le sue mappe e alcune creature alchemiche si presentano come idoli di un luogo urbano che sfugge a ogni binarismo.
Priscilla Pallante con Serena Olcuire, urbanista.
Uno studio preparatorio sulla percezione subliminale nello spazio urbano attraverso modelli, quantitative data, rappresentazioni, artifici. l’Umano e l’Artificiale collaborano ad una riflessione su quanto il pre-giudizio o l’assenza di uno sguardo giudicante possano condurre ad un’alterazione dei dati o, talvolta, alla loro sublimazione.
Il 26 aprile alle 18,00 talk con tutte le protagoniste del progetto.
Il 6 maggio Francesca Balducci e Daniela Angelucci condurranno un laboratorio in cui i partecipanti daranno vita a una personale mappatura di Roma, un'autonarrazione visiva dei luoghi.
Finissage sabato 13 maggio, dalle 18.00 alle 21.00
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2023-04-17 07:53:07
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