Siamo ormai al termine di quest’anno, pochi giorni ancora e un nuovo libro della vita si chiuderà per aprire altre pagine bianche tutte da scrivere. Giornate di festa, soprattutto in famiglia. Ma non per tutti. Ci sono famiglie che avranno una sedia vuota, che non si potranno riunire tutti nei cenoni e nei veglioni. Tra loro le famiglie delle persone scomparse, donne e uomini di cui non si hanno più notizie e appaiono inghiottite in un buco nero.
«Dati complessivi aggiornati al 30 giugno 2024: 911 le persone mai ritrovate in Abruzzo dal 1974 ad oggi però il numero supera di gran lunga i 1000» ha sottolineato in un comunicato stampa in occasione della Giornata Nazionale dedicata alle persone scomparse Alessia Natali, presidente di Penelope Abruzzo.
Sono sette mesi che non si hanno più notizie di Philippe Pomone, il cittadino francese scomparso da Atessa. Penelope Abruzzo e la sua presidente Alessia Natali con tenacia e grandissima dedizione stanno continuando ad indagare, a cercarlo, ad impegnarsi con la speranza di poterlo riportare a casa. Lo abbiamo raccontato anche sulle nostre pagine in questi mesi, sin dal primo allarme lanciato dall’associazione a luglio. La trasmissione televisiva «Chi l’ha visto?» varie volte si è interessata alla vicenda e nei giorni scorsi ha rilanciato l’appello del figlio a chiunque possa fornire informazioni per ritrovare Philippe Pomone.
Lo scorso 22 novembre Fabrizio Franceschelli, inviato della trasmissione televisiva condotta da Federica Sciarelli su Rai3, ha ricostruito gli ultimi movimenti noti di Philippe Pomone. Nei giorni immediatamente precedenti la scomparsa e negli ultimi mesi prima della stessa.
«Dopo la rottura con Nathalie dall’estratto conto di Pomone si nota una assidua frequentazione di alberghi e ristoranti e la consultazione di “siti di incontri”, un link lo invia anche ad un amico ad Arsita. Tutto questo può avere un collegamento con la sua scomparsa? Cosa può essere accaduto? – abbiamo riportato nel nostro articolo dello scorso 2 dicembre in cui è ricostruito quanto emerso nella puntata di «Chi l’ha visto?» del 22 novembre scorso – Ulteriori interrogativi posti da Franceschelli in chiusura del servizio. Una sorpresa è apparsa nei giorni precedenti la messa in onda della puntata di “Chi l’ha visto?”: dieci giorni dopo la presunta scomparsa c’è una recensione online – firmata Philippe – all’Hotel Explanade di Pescara. È lui o è un omonimo? I documenti di Philippe Pomone sono rimasti nella sua casa ad Atessa, quindi in caso di incidente può essere difficile l’identificazione».
«Eppur son convinta che qualcuno sa, ma non parla» scrisse di Alessia Natali condividendo su facebook il post di “Chi l’ha visto?” sulla puntata.
Una delle nostre prime inchieste, iniziata a gennaio 2020 e portata sempre avanti in questi quattro anni, è sul mondo dello sfruttamento della prostituzione, del racket della schiavitù sessuale che è fin troppo presente ed alimentato in tutto l’Abruzzo. Un racket che coinvolge anche minorenni, ragazze sempre più piccole, e che col passare dei decenni ha trovato praterie sconfinate sul web. Senza mai abbandonare, anzi, i tradizionali luoghi dal tronto al trigno.
Dall’alba del XXI secolo ad oggi si è passati sempre più dagli annunci sui giornali cartacei al dilagare di annunci online. Ovunque, dai portali appositi (sul principale sito italiano di escorting sono centinaia i riferimenti a molti comuni abruzzesi) a canali telegram, pagine facebook ed altre. Pomone, riporta Franceschelli quasi un mese fa, consultava con una certa frequenza “siti di incontri” ed inviò un link anche ad un amico di Arsita. Chi ha incontrato in quei mesi Philippe Pomone e in ristoranti ed alberghi che frequentava, più o meno assiduamente, ha incontrato qualcuna/o? Chi ha incrociato la strada della vita di Pomone in quel ventre oscuro che è il mondo dello sfruttamento della prostituzione online? Chi e cosa ha visto, incontrato, frequentato il francese in quel mondo? Tutto questo può avere un collegamento con la sua scomparsa? È l’interrogativo posto da Fabrizio Franceschelli nell’inchiesta di «Chi l’ha visto?» e che rilanciamo ancora una volta. Insieme agli appelli di Alessia Natali e Penelope Abruzzo e del figlio a chiunque può aver visto o ha informazioni che possono essere utili alle indagini.





