• Blogs
  • Chi siamo
  • Contatti
  • DIOGHENES APS
domenica, Novembre 2, 2025
Retail
Advertisement
No Result
View All Result
  • DIOGHENES APS
    • Chi siamo
    • Il Direttore Paolo De Chiara
    • Gli Autori
    • Redazione
    • Contatti
    • TESSERAMENTO SOCI
    • 5Xmille
    • Sostieni la STAMPA LIBERA
  • Le inchieste di WordNews
    • Legalità
    • Stragi di Ieri e di Oggi
    • Speciale Trattative
    • Il “santo Laico”
  • Approfondimenti
    • Interviste
    • Ambiente
    • Animali
    • Brevi
    • Diritto di replica
    • Il racconto a puntate
    • L’Opinione
    • La Parola ai lettori
    • Lettere dall’Italia e dal mondo
    • Pillole
    • Punti di vista
    • Satira
    • Scopri il Molise
    • Wn KIDS
  • Attualità
    • BelPaese
    • Cronaca
    • Economia&finanza
    • Eventi
    • FotoNotizia
    • Il Guastafeste
    • La voce dell’esperto
    • La voce di “Pasquino”
    • Lavoro
    • Wn TV
    • WordNews Consiglia
    • Petizioni
  • Il “Moscone”
    • Carta canta
  • Cultura
    • Libri&Dintorni
    • Arte
    • L’angolo della Poesia
    • Musica
    • Teatro, Cinema & Tv
  • Sport
    • Alimentazione & Fitness
  • WN – MediaCenter
  • Login
  • Register
  • DIOGHENES APS
    • Chi siamo
    • Il Direttore Paolo De Chiara
    • Gli Autori
    • Redazione
    • Contatti
    • TESSERAMENTO SOCI
    • 5Xmille
    • Sostieni la STAMPA LIBERA
  • Le inchieste di WordNews
    • Legalità
    • Stragi di Ieri e di Oggi
    • Speciale Trattative
    • Il “santo Laico”
  • Approfondimenti
    • Interviste
    • Ambiente
    • Animali
    • Brevi
    • Diritto di replica
    • Il racconto a puntate
    • L’Opinione
    • La Parola ai lettori
    • Lettere dall’Italia e dal mondo
    • Pillole
    • Punti di vista
    • Satira
    • Scopri il Molise
    • Wn KIDS
  • Attualità
    • BelPaese
    • Cronaca
    • Economia&finanza
    • Eventi
    • FotoNotizia
    • Il Guastafeste
    • La voce dell’esperto
    • La voce di “Pasquino”
    • Lavoro
    • Wn TV
    • WordNews Consiglia
    • Petizioni
  • Il “Moscone”
    • Carta canta
  • Cultura
    • Libri&Dintorni
    • Arte
    • L’angolo della Poesia
    • Musica
    • Teatro, Cinema & Tv
  • Sport
    • Alimentazione & Fitness
  • WN – MediaCenter
No Result
View All Result
WordNews
No Result
View All Result

Nordio contrario alla separazione delle carriere ma nel frattempo passa il voto in Senato. Probabile referendum già in primavera dell’anno prossimo

Spunta il documento, pubblicato dall'ANM, dove il ministro Nordio ha firmato un documento contrario alla separazione delle carriere nel 1994

by Antonino Schilirò
29 Luglio 2025
in Attualità
Reading Time: 17 mins read
A A
Share on FacebookShare on TwitterLinKedinWhatsappTelegramEmail

 

Altri articoli in questa categoria

Rita De Crescenzo divide Napoli e l’Italia: tra censura di classe e libertà d’espressione. Lo scontro tra l’avv. Pisani e la IOD Edizioni

Rita De Crescenzo divide Napoli e l’Italia: tra censura di classe e libertà d’espressione. Lo scontro tra l’avv. Pisani e la IOD Edizioni

30 Ottobre 2025
Bambole per pedofili in vendita online

Bambole per pedofili in vendita online

27 Ottobre 2025
Calenda: “Lunedì presenteremo una richiesta di commissariamento della Regione Sicilia”

Calenda: “Lunedì presenteremo una richiesta di commissariamento della Regione Sicilia”

25 Ottobre 2025

Con 106 voti favorevoli, 61 contrari e 11 astenuti il Senato ha approvato la riforma costituzionale sulla giustizia, che contempla pure la separazione delle carriere.

Contenta la premier Giorgia Meloni e, soprattutto, Forza Italia che ha dedicato il passaggio a Silvio Berlusconi, primo a parlare della necessità della riforma.

Al contrario le opposizioni hanno manifestato in Senato con dei cartelli esposti dal Partito Democratico, con la Costituzione capovolta, e il Movimento 5 Stelle, con le foto di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Nel frattempo, però, l’Associazione Nazionale Magistrati trova un documento sottoscritto pure dal ministro Nordio, del 1994, dove si dichiarava contrario alla separazione delle carriere.

Infatti da pubblico ministero a Venezia veniva inviata una lettera all’ANM con scritto:

“I sottoscritti Magistrati della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia aderiscono al comunicato dell’Associazione Nazionale Magistrati in quanto contrari alla divisione delle carriere dei Magistrati con funzioni requirenti e con funzioni giudicanti.”

A seguire le firme di diversi magistrati tra cui quella dell’allora pm Carlo Nordio.

Solo che, con il passare del tempo, l’adesso Ministro della Giustizia ha cambiato idea.

La replica del Ministro non si fa attendere, infatti all’ANSA ha dichiarato:

“In quegli anni ero contro la separazione delle carriere perché auspicavo che la magistratura restasse compatta, in tempo di stragi e tangentopoli. Poi ci fu il caso del suicidio di un indagato in una mi inchiesta a Venezia. Da lì capii che si stava esagerando e nel 1995 cambiai idea, tanto che alcuni giornali il giorno dopo titolarono su questa mia nuova decisione. Nel 1997 fui chiamato dai probiviri dell’ANM per render conto delle mie idee, che ribadii”

Sembra proprio, però, che questa idea, portata avanti prima dal “compianto” Berlusconi e poi da diversi politici, realizzi quello che era il progetto a medio e lungo termine nell’ordinamento giudiziario del Piano di Rinascita Democratica di Licio Gelli.

Particolarmente importante la dichiarazione di voto fatta in Senato dal senatore Roberto Scarpinato, già procuratore generale a Palermo:

“Non impiegheremo i pochi minuti a nostra disposizione per lumeggiare ancora una volta l’inconsistenza delle motivazioni ufficiali poste a fondamento di questa riforma costituzionale. Andiamo alla sostanza politica.

Siamo consapevoli che si tratta di un regolamento di conti della casta dei potenti contro la

magistratura, che per essere attuato richiede necessariamente uno stravolgimento dell’assetto

dell’ordinamento della magistratura previsto dalla Costituzione ed un cambio di paradigma

culturale.

La Costituzione ha infatti profondamente trasformato il Dna culturale della magistratura ed il suo rapporto con il potere.

Per tutto il lungo periodo storico dell’Italia monarchica e fascista, la magistratura era stata pienamente omologata al potere politico, e, tranne rare eccezioni, aveva praticato una giustizia di classe considerando il mondo del potere al di sopra della legge e non giustiziabile.

Per questo motivo in 88 anni di storia nazionale, dalla fondazione dello Stato unitario sino all’avvento della Repubblica, non si è registrato alcun conflitto tra mondo politico e ordine giudiziario.

La Costituzione ha introdotto una cesura storica rispetto a questo passato.

Garantendo l’indipendenza dei giudici e dei pubblici ministeri ha emancipato la magistratura dalla cappa dei condizionamenti diretti e indiretti del mondo del potere, trasformandola da corpo di funzionari che operava come articolazione della classe dirigente, in un potere autonomo, in una variabile indipendente dagli equilibri politici contingenti e, quindi, fuori controllo.

La progressiva perdita di controllo della magistratura, è divenuto nel tempo un fattore destabilizzante per il sistema di potere italiano che dietro la facciata dello Stato legale, ha in larga misura fondato e continua a fondare i suoi equilibri e la concreta gestione del potere su occulte pratiche illegali: dalla normalizzazione delle tangenti e della corruzione, alla normalizzazione del voto di scambio e del conflitto di interessi, alle varie forme di piduizzazione del potere, alla commistione tra politica e affari, alla sudditanza delle decisioni pubbliche agli interessi di lobbies e di gruppi di interessi, agli accordi sottobanco e ai matrimoni di interessi con le mafie in cambio di voti e di lucrosi affari.

L’incompatibilità tra la costituzione materiale del paese contrassegnata dall’illegalismo di larghe componenti delle classi dirigenti e la Costituzione formale che impone il controllo di legalità sull’esercizio del potere, ha causato nel tempo una crisi di sistema di lungo periodo con ricorrenti fasi di fibrillazione.

Tutta la storia italiana del dopoguerra dagli anni Settanta in poi, è stata segnata da una profonda crisi di insofferenza e di rigetto di larghe componenti del sistema di potere nazionale nei confronti di una magistratura che essendo divenuta a causa della Costituzione fuori controllo, ha sistematicamente messo in crisi la sopravvivenza e la perpetuazione di metodi illegali di gestione del potere.

Dai giovani pretori che negli anni Settanta scoperchiarono lo scandalo del petrolio – tangenti miliardarie di grandi petrolieri ai partiti in cambio di leggi di favore che facevano lievitare oltre misura i prezzi della benzina ai danni dei cittadini – alle indagini della Procura di Milano che portarono alla luce il verminaio della P2, esempio paradigmatico di Stato occulto e parallelo antidemocratico ed eversivo, alle indagini del pool antimafia di Palermo che con l’arresto di Vito Ciancimino e dei potentissimi cugini Nino e Ignazio Salvo, misero in fibrillazione la borghesia mafiosa, uno degli architravi del sistema di potere nazionale, ai processi della stagione di Tangentopoli e di Mafiopoli degli anni Novanta che rivelarono alla nazione il vero ritratto di Dorian Gray di larghe componenti della classe dirigente, si arriva rapidamente alle cronache giudiziarie dell’attualità.

Una attualità contrassegnata da una successione senza fine di casi giudiziari di corruzione, di commistione tra affari e politica, di collusioni con la mafia che da Milano a Palermo sembrano il replay di storie del passato, di una eterna Tangentopoli e Mafiopoli, di una coazione a ripetere di una classe dirigente irredimibile in sue larghe componenti.

Questo telegrafico excursus della storia nazionale è una premessa necessaria per comprendere le reali ragioni di questa riforma.

Una coalizione di governo costituita da forze politiche storicamente collegate ai mondi del piduismo, della destra eversiva e antidemocratica, della borghesia mafiosa e del berlusconismo, ha deciso di approfittare dei contingenti rapporti di forza attuali per chiudere finalmente la partita, mettendo le mani sulla Costituzione individuata come la causa della perdita di controllo della magistratura, con una riforma blindata e inemendabile da approvare in tempi record.

Una riforma che costituisce il primo tempo di un disegno complessivo da completare solo in seconda battuta dopo avere superato lo scoglio del referendum confermativo, mediante l’emanazione di leggi ordinarie finalizzate a sottoporre l’esercizio dell’azione penale al controllo del potere politico. Come, ad esempio, il disegno di legge numero 1440 del 2009 già predisposto dal governo Berlusconi che prevedeva il trasferimento dei poteri di direzione delle indagini dai Pubblici ministeri alle forze di Polizia, dipendenti dal governo, mediante la semplice modifica degli articoli 326, 330 e 335 del c.p.p.

Una riforma costituzionale che per i modi in cui è stata congegnata e gestita in sede parlamentare costituisce un esempio da manuale della scienza e dell’arte dell’impostura politica.

Una impostura diretta a spacciare come interesse generale del paese, gli interessi di casta rappresentati da questa maggioranza.

Una impostura finalizzata a spacciare come riforma neutra rispetto all’assetto dei poteri, una riforma destinata invece a incidere profondamente sugli equilibri tra i poteri dello Stato.

Come viene realizzata questa impostura?

Celando dietro le motivazioni formali e di facciata della riforma esposte nella relazione di accompagnamento del disegno di legge, le vere ragioni politiche inconfessabili apertamente.

Reali ragioni che, tuttavia, come voci fuggite, sono state esternate apertamente a più riprese da autorevoli esponenti della maggioranza anche nelle sedi istituzionali.

Cosi nella relazione al disegno di legge di iniziativa del senatore Zanettin che proponeva l’elezione per sorteggio dei componenti togati del CSM. Soluzione poi recepita dal Governo in questo disegno di legge, si legge che la riforma è finalizzata a rimuovere l’interferenza delle correnti della magistratura nella nomina dei dirigenti degli uffici giudiziari, perché tale interferenza sarebbe stata la causa di una gravissima patologia del sistema descritta nei seguenti testuali termini: “L’uso a orologeria della giustizia, il distorto pilotaggio delle indagini verso vicende selezionate nei confronti di esponenti politici poco graditi, [..] in grado di condizionare direttamente o indirettamente l’azione di settori essenziali della magistratura secondo quello che, senza timore di smentite, può definirsi un surrettizio e inammissibile esercizio politico della funzione giurisdizionale”.

Traducendo, secondo questa maggioranza bisogna modificare il sistema elettorale del Csm e separare le carriere perché sarebbe dimostrato – “senza timore di smentite” – che le condanne subite da tanti autorevolissimi esponenti politici – Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri, Antonio D’Ali, Nicola Cosentino, Amedeo Matacena, Cesare Previti, Giancarlo Galan, Roberto Formigoni, Denis Verdini – e qui mi fermo altrimenti facciamo notte, non sarebbero state determinate dall’accertamento dei reati da essi commessi, ma sarebbero state il frutto di una congiura diabolica delle correnti della magistratura che, dietro le quinte, avrebbero prima pilotato le indagini e poi le condanne, coinvolgendo per ciascuno di questi processi centinaia di magistrati che si sono occupati di questi casi nei vari gradi di giudizio: pubblici ministeri, giudici della udienza preliminare, giudici dei Tribunali, giudici delle Corti di Appello e persino giudici della Corte di Cassazione.

Magistrati tutti obbedienti come soldatini a direttive provenienti dagli organi di vertice delle diverse correnti che, in tal modo, avrebbero trasformato i processi in strumenti di lotta politica.

Che questa narrazione di palazzo sia unanimemente condivisa da tutti i vertici dei partiti della maggioranza è attestato da innumerevoli interventi pubblici.

Per limitarmi ad alcuni dei casi più recenti, il senatore Gasparri, capogruppo di Forza Italia in questi giorni ha dichiarato che questa è “una riforma epocale che cancella le stagioni oscure dell’uso politico della giustizia”.

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni il 18 luglio 2025 ha dichiarato che “il governo è impegnato a riformare la giustizia per mettere fine alle storture a cui abbiamo assistito negli ultimi decenni”.

Il Vice Presidente della Camera Giorgio Mulè, dopo il voto positivo alla riforma in quel ramo del Parlamento, ha sottolineato che tale traguardo costituiva il coronamento del sogno di Silvio Berlusconi il quale – è bene ricordare – nel 2003 a sostegno della necessità della riforma sostenne il seguente formidabile motivo che, bisogna ammettere, è giuridicamente imparabile: “I giudici sono matti, sono mentalmente disturbati, hanno turbe psichiche e sono antropologicamente diversi dalla razza umana”.“I giudici sono matti; bisogna proprio essere matti per fare il giudice”.

Perché non dite ai cittadini la verità e cioè che bisogna fare questa riforma perché i giudici sono matti o peggio perché sono criminali che hanno condannato fior di galantuomini solo per motivi politici?

Cosa vi trattiene dal chiamare a raccolta il popolo nel prossimo referendum confermativo intorno a questa vostra solare e scandalosa verità, e a trincerarvi invece dietro motivazioni formali, dietro algidi tecnicismi incomprensibili al cittadino medio che non scaldano gli animi?

Sapete e sappiamo bene il perché. Perché anche i più ingenui tra i cittadini, a quel punto capirebbero che questa riforma è una mela avvelenata, che si tratta di una riforma di casta che non li riguarda, che si tratta di un volano per ripristinare la vecchia giustizia classista forte con i deboli e debole con i forti del periodo precostituzionale.

Perché una campagna elettorale condotta con simili argomenti sarebbe un clamoroso autogol che vi farebbe perdere il referendum confermativo.

Dunque siete costretti all’impostura, a mentire, a tenere a freno la lingua nei convegni e nei dibattiti televisivi, a mettere a tacere l’ingenuo senatore Zanettin che vorrebbe gridare ai quattro venti le vere ragioni della riforma, e a lasciare la parola all’astuto sottosegretario Sisto, già avvocato di Berlusconi padre spirituale della riforma, incaricato di convincere il signor Bianchi e il Signor Rossi, che questa riforma non ha ragioni politiche, ma è finalizzata solo garantire che chi lo giudica non sia contaminato da chi lo accusa.

Siete costretti a mentire arrivando al punto di mescolare senza alcun pudore il diavolo e l’acqua santa.

Non potendo esibire pubblicamente e decentemente come icone e spiriti guida di questa riforma Gelli, Berlusconi, Dell’Utri, Previti, e altri personaggi simili, vi fate scudo dell’icona di Giovanni Falcone, il magistrato che proprio dai mondi di cui tali personaggi sono l’emblema – lo piduismo, la borghesia mafiosa, poteri economici conniventi con le mafie – fu osteggiato, ridotto all’impotenza e poi lasciato nelle mani dei macellai che lo massacrarono il 23 maggio 1992.

Il Gruppo Cinque Stelle dichiara dunque il proprio voto contrario in nome di tutti i cittadini consapevoli che la difesa dell’ indipendenza della magistratura è l’ultimo baluardo che ci resta per non consegnare il paese ad una politica corrotta, sottomessa alle lobbies e connivente con le mafie.”

Non è semplice portare queste tematiche, con tanto di nomi e cognomi, in Senato. Proprio per questo diverse volte già il Senatore Scarpinato è stato zittito in aula.

Quello che è molto probabile è il referendum l’anno prossimo. La legge, essendo legge costituzionale, deve avere il doppio passaggio alla Camera, che molto probabilmente avverrà già in autunno senza modifiche, e poi si deciderà quando fare il referendum che, non essendo abrogativo, non avrà limiti nel quorum.

È bene pure ricordare alcune frasi di magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino i quali, in diversi interventi pubblici e interviste, hanno dichiarato la loro contrarietà alla separazione delle carriere, e non come rivendicato da alcuni fautori di quella legge. Inoltre proprio i due magistrati ne hanno usufruito in prima persona:

“Separare le carriere significa spezzare l’unità della magistratura. Il magistrato requirente deve poter svolgere la sua funzione senza dover rendere conto al potere politico”.

Sono queste le parole di Paolo Borsellino che ha pronunciato nella trasmissione Samarcanda il 23 maggio 1991. Inoltre, in una lettera privata, scrisse che la separazione delle carriere è una “cavallo di troia” per disarticolare la forza unitaria dell’azione giuridica.

Giovanni Falcone, invece, in una intervista a Repubblica del 25 gennaio 1992 rispondeva:

“Una separazione delle carriere può andar bene se resta garantita l’autonomia e l’indipendenza del pubblico ministero. Ma temo che si voglia, attraverso la separazione, subordinare la magistratura inquirente all’esecutivo. Questo è inaccettabile.”

Separazione delle carriere: Nordio realizza il sogno della P2. Altro che riforma, è vendetta di Stato

Correlati

Previous Post

Distrutta installazione commemorativa, a chi dà fastidio la memoria di Pamela Mastropietro?

Next Post

“Il colore che resta”: a Termoli la pittura luminosa di Tramontano

Antonino Schilirò

Appassionato di politica e lotta alle mafie conduco, insieme al giornalista Giuseppe Notaro, la rubrica online sui social "Informazione Antimafia". Responsabile comunicazione dell'associazione Dioghenes Aps, con sede distaccata aperta a Maletto (CT). Inviato dell'emittente televisiva siciliana Telemistretta Collaboratore del giornale online della Generazione Z progressista.io

Traduci

I piu letti di oggi

  • Giovanni D’Avino (figlio di Fiore) e la denuncia in diretta TikTok: “Ha spento l’acqua con il fuoco”. Ma a chi è rivolto il suo messaggio?
    Giovanni D’Avino (figlio di Fiore) e la denuncia in diretta TikTok: “Ha spento l’acqua con il fuoco”. Ma a chi è rivolto il suo messaggio?
  • Nino Di Matteo: “Berlusconi ha versato centinaia di milioni nelle casse di Cosa nostra”
    Nino Di Matteo: “Berlusconi ha versato centinaia di milioni nelle casse di Cosa nostra”
  • Continua la dinastia criminale del clan D’Alessandro: arrestato Vincenzo D’Alessandro junior
    Continua la dinastia criminale del clan D’Alessandro: arrestato Vincenzo D’Alessandro junior
  • Camorra a Somma Vesuviana: il pestaggio del figlio di Fiore D’Avino è un segnale di guerra
    Camorra a Somma Vesuviana: il pestaggio del figlio di Fiore D’Avino è un segnale di guerra
  • Isernia, violenze davanti a un locale: il Questore sospende la licenza e dispone 5 DACUR
    Isernia, violenze davanti a un locale: il Questore sospende la licenza e dispone 5 DACUR

Recent News

Cinquant’anni senza Pier Paolo Pasolini: la sua voce è ancora la nostra coscienza

Cinquant’anni senza Pier Paolo Pasolini: la sua voce è ancora la nostra coscienza

1 Novembre 2025
Tra collezionismo, visione e cultura d’impresa

Tra collezionismo, visione e cultura d’impresa

1 Novembre 2025
Giornalisti sotto attacco: +76% di atti intimidatori nel 2025. L’allarme della Criminalpol

Giornalisti sotto attacco: +76% di atti intimidatori nel 2025. L’allarme della Criminalpol

1 Novembre 2025

Iscriviti al blog tramite email

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.

ADVERTISEMENT
WordNews

Testata giornalistica indipendente e irriverente di informazione ed inchieste. Tribunale di Roma (Aut. n. 11/2023 del 19/01/23) - ROC: 39938 - Organo Antifascista, Antirazzista e Laico (Tutti i diritti sono Riservati) - EDITORE: Dioghenes APS® - Ass. Antimafie e Antiusura - Cod. Fisc./P. Iva: 16847951007 - dioghenesaps@gmail.com - dioghenesaps@pec.it - ​​DIRETTORE: Paolo De Chiara (giornalista professionista, OdG Molise - direttore@wordnews.it - ​​375.6684391). AVVERTENZA: Le collaborazioni esterne si intendono esclusivamente a titolo Volontario e Gratuito. © Copyleft, Se copiato, citare la fonte "WordNews.it"

Navigate Site

  • Alimentazione & Fitness
  • Ambiente
  • Animali
  • Approfondimenti
  • Arte
  • Attualità
  • BelPaese
  • Brevi
  • Carta canta
  • Cronaca
  • Cucina
  • Cultura
  • Dioghenes APS
  • Diritto di replica
  • Economia&finanza
  • Eventi
  • FotoNotizia
  • Il “Moscone”, la rubrica del Direttore
  • Il “santo Laico”
  • Il Guastafeste
  • Il racconto a puntate
  • Interviste
  • L’angolo della Poesia
  • L’Opinione
  • La Parola ai lettori
  • La voce dell’esperto
  • La voce di “Pasquino”
  • Lavoro
  • Legalità
  • Lettere dall’Italia e dal mondo
  • Libri&Dintorni
  • Mafie
  • Musica
  • Petizioni
  • Pillole
  • Punti di vista
  • Satira
  • Scopri il Molise
  • Speciale 25 Aprile
  • Speciale Trattative
  • Sport
  • Stragi di Ieri e di Oggi
  • Teatro, Cinema & Tv
  • Wn KIDS
  • Wn TV
  • WordNews Consiglia
  • Blogs
  • Agenti pubblicitari
  • BANNER Elezioni
  • Contatti
  • DIOGHENES APS – Ass. Antimafie e Antiusura
  • PREMIO NAZIONALE LEA GAROFALO 2024
  • Redazione
  • Sostieni la STAMPA LIBERA

Follow Us

Welcome Back!

Sign In with Google
OR

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Sign Up with Google
OR

Fill the forms below to register

*By registering into our website, you agree to the Terms & Conditions and Privacy Policy.
All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
No Result
View All Result
  • DIOGHENES APS
    • Chi siamo
    • Il Direttore Paolo De Chiara
    • Gli Autori
    • Redazione
    • Contatti
    • TESSERAMENTO SOCI
    • 5Xmille
    • Sostieni la STAMPA LIBERA
  • Le inchieste di WordNews
    • Legalità
    • Stragi di Ieri e di Oggi
    • Speciale Trattative
    • Il “santo Laico”
  • Approfondimenti
    • Interviste
    • Ambiente
    • Animali
    • Brevi
    • Diritto di replica
    • Il racconto a puntate
    • L’Opinione
    • La Parola ai lettori
    • Lettere dall’Italia e dal mondo
    • Pillole
    • Punti di vista
    • Satira
    • Scopri il Molise
    • Wn KIDS
  • Attualità
    • BelPaese
    • Cronaca
    • Economia&finanza
    • Eventi
    • FotoNotizia
    • Il Guastafeste
    • La voce dell’esperto
    • La voce di “Pasquino”
    • Lavoro
    • Wn TV
    • WordNews Consiglia
    • Petizioni
  • Il “Moscone”
    • Carta canta
  • Cultura
    • Libri&Dintorni
    • Arte
    • L’angolo della Poesia
    • Musica
    • Teatro, Cinema & Tv
  • Sport
    • Alimentazione & Fitness
  • WN – MediaCenter

Testata giornalistica indipendente e irriverente di informazione ed inchieste. Tribunale di Roma (Aut. n. 11/2023 del 19/01/23) - ROC: 39938 - Organo Antifascista, Antirazzista e Laico (Tutti i diritti sono Riservati) - EDITORE: Dioghenes APS® - Ass. Antimafie e Antiusura - Cod. Fisc./P. Iva: 16847951007 - dioghenesaps@gmail.com - dioghenesaps@pec.it - ​​DIRETTORE: Paolo De Chiara (giornalista professionista, OdG Molise - direttore@wordnews.it - ​​375.6684391). AVVERTENZA: Le collaborazioni esterne si intendono esclusivamente a titolo Volontario e Gratuito. © Copyleft, Se copiato, citare la fonte "WordNews.it"

This website uses cookies. By continuing to use this website you are giving consent to cookies being used. Visit our Privacy and Cookie Policy.