C’è una domanda che pulsa tra le pagine come un richiamo eterno: “Quo tendis, anime?”, ovvero “Dove corri, mio cuore?”. E la risposta, nella voce e nel coraggio di Elizabeth Lord, si fa eco di tutte le donne che hanno osato sfidare il destino.
Con “Quo tendis, anime?: Dove corri, mio cuore?”, Martina Cutrì ci consegna un romanzo che è insieme poesia e rivoluzione, sogno e memoria, denuncia e incanto. Ambientato nella Londra del Cinquecento, il libro racconta la storia di Elizabeth Lord, una giovane donna promessa a un uomo che vuole spegnerle la voce, ma che sogna, invece, di salire su un palcoscenico e diventare attrice.
In un’epoca che impone il silenzio, Elizabeth scopre una via di fuga in una biblioteca segreta, un manoscritto appartenuto alla nonna e una magia che attraversa il tempo. Così, tra amori proibiti, rituali antichi e passioni sopite, si apre un percorso di resistenza, arte e risveglio.
Elizabeth è una protagonista che resta nel cuore. Il suo spirito libero, la sua fame di giustizia, la sua sete di bellezza fanno di lei una donna fuori dal tempo, in anticipo sul suo presente ma con i piedi ben piantati nella sua storia.
Vuole vivere, recitare, decidere. In un mondo maschile che la vorrebbe spettatrice, lei sceglie di essere autrice del proprio destino. Ed è questa la vera magia del libro: la trasformazione del dolore in luce, del sogno in gesto, della paura in rivoluzione.
Una Londra del 1500 viva, sensoriale, teatrale
Cutrì dipinge con parole una Londra viscerale e sensuale: vicoli, campanili, fiumi e giardini diventano teatro di battaglie interiori e incanti nascosti. L’atmosfera è quasi cinematografica, i dettagli curatissimi, i suoni e i profumi sembrano attraversare la pagina.
C’è un villaggio che custodisce un segreto, una biblioteca che parla, un sortilegio che unisce due anime oltre i secoli. Tutto contribuisce a creare una dimensione sospesa tra reale e soprannaturale, in cui ogni scelta è anche un incantesimo.
Il romanzo di Martina Cutrì è un omaggio alla resilienza femminile, a tutte quelle donne che hanno alzato la voce quando era più facile tacere, che hanno osato amare quando era vietato, che hanno inseguito il palco, la penna, la libertà.
“Quo tendis, anime?” non è solo il titolo, è un atto di fede nella possibilità di cambiare il proprio destino. È la voce di una donna che corre, inciampa, cade e si rialza, lasciando orme luminose nella storia.
Per chi ama i romanzi storici con venature magiche, per chi cerca storie di donne forti, ribelli, visionarie, per chi ha bisogno di parole che scaldano e feriscono, questo libro è una gemma. Elizabeth non è solo un personaggio: è una fiamma che accende le coscienze.
E tu, lettore, dove corri, cuore mio? Forse, tra queste pagine, troverai la risposta.






