Il 10 giugno, in un incontro con Giorgia Meloni, il sindaco di Catania, Enrico Trantino, ha chiesto l’invio dei militari a Catania per presidiare i quartieri più sensibili della città in modo da rafforzare il presidio del territorio e offrire una risposta concreta a cittadini sempre più esposti ad atti delinquenziali. Misure del genere, in Sicilia, riportano ai Vespri Siciliani quando nel post stragi venne mandato in Sicilia l’esercito per presidiare i punti sensibili e fare in modo che le forze dell’ordine si concentrassero solamente sulle indagini.
Ma cosa sta succedendo a Catania?
Proviamo a fare un breve elenco degli ultimi mesi delle sparatorie.
- A inizio giugno un uomo è stato arrestato dalla polizia, durante un controllo del territorio, perché si stava esercitando con una pistola clandestina in un’area privata vicino ad una bambinopoli e ad una strada trafficata.
- Il 21 giugno è un sabato sera e, intorno alle 23:00, succede un qualcosa di pericoloso. Nel quartiere Nesima una ragazza di 18 anni si sporge dal balcone di casa sua e viene raggiunta da un proiettile vagante. Viene, così, centrata in pieno volto e il proiettile le perfora la zona tra il naso e l’occhio sinistro. La corsa all’ospedale, l’intervento tempestivo dei medici ma nulla da fare: la ragazza ha perso l’occhio sinistro.
- La notte del 2 luglio in viale della Regione, vicino al cimitero, sei colpi di pistola hanno raggiunto la vetrata di un distributore di carburante. Questo sembra essere un vero e proprio avvertimento.
- L’indomani notte, il 3 luglio, diversi colpi di pistola sono stati esplosi in via San Damiano. Addirittura si parla i un intero caricatore. Si sospetta che i due casi siano collegati per lo spaccio di droga dove si intravede pure l’intromissione di famiglie mafiose.
- La notte del 7 luglio, in piazza Vicerè, sono stati trovati ben 26 bossoli calibro 9. Il luogo non presenta danni e non ci sono tracce di sangue. Inoltre si pensa o all’utilizzo di 2 pistole o di una mitragletta che, a quanto sembra, sia molto in voga tra i giovani della città.
- La notte del 31 luglio in viale Mario Rapisarda arriva uno scooter e in pochissimo tempo spara diversi colpi di pistola rivolti verso una gioielleria.
- L’indomani sera, il primo di agosto, con le stesse modalità vengono sparati da una mitraglietta oltre 30 colpi in viale Ammiraglio Caracciolo, questa volta all’indirizzo di una gastronomia.
- Il 2 agosto all’alba, invece, nel quartiere San Cristoforo vengono esplosi 9 colpi di pistola indirizzati alla casa di un pregiudicato.
- Nella tarda sera del 4 agosto diversi colpi di pistola sono stati esplosi in via Acquedotto Greco.
- Nella notte del 18 agosto nel quartiere, San Giovanni Galermo, è successo l’incredibile. Durante un giro di controllo ordinario della polizia si sono ritrovati davanti cinque auto di grossa cilindrata con almeno dieci uomini a bordo. Decidono di seguirli ma da lì, su una delle moto, qualcuno estrae una pistola e spara alla volta dei poliziotti per provare a seminarli. Alla fine dell’inseguimento la moto perde il controllo e sbatte contro un palo così i poliziotti hanno arrestato il conducente, mentre il passeggero è riuscito a scappare. Risultato: almeno sei colpi di pistola sparati contro la polizia.
Sono queste le ultime sparatorie avvenute da giugno ad agosto a Catania.
Polizia e carabinieri stanno indagando per cercare di capire moventi e possibili collegamenti ma, al momento, escludono che si possa trattare di collegamenti con dinamiche estorsive o possibili guerre fra clan.
La paura fra i cittadini è tanta ma nessuno parla, i controlli delle forze dell’ordine sono aumentate notevolmente ma non sempre abbastanza, vista anche la carenza di personale, per evitare nuove sparatorie.
In tutte queste, fortunatamente, non si sono registrati né morti né feriti.
- Ma cosa aspetta la politica a muoversi?
- Ci deve forse scappare il morto prima?
- Perché non si decide di aumentare il controllo con pattuglie e telecamere nella città?
- Perché non pretendere un intervento concreto dalla Regione e dal governo centrale che, tra l’altro, è della stessa corrente politica che governa la città?
Si aspettano risposte ma prima che sia troppo tardi.