Ciao Antonio
Ti scrivo da un piccolo paese della Svizzera, Bertschikon, a 20 minuti da Zurigo.
Vorrei parlarti di come viviamo noi questa bruttissima situazione. All’inizio c’era molta preoccupazione per le nostre famiglie giú in Italia, sai quando vivi lontano dai tuoi cari ti preoccupi comunque sempre per loro perché non puoi vederli, non puoi accudirli come vorresti, ma ora la preoccupazione è piú forte, ora piú che mai faresti di tutto per proteggerli, ma purtroppo non puoi, perché, per ragioni di cui è meglio non parlarne ora, non sei con loro.
Cominci a pensare "e se succede qualcosa, come posso fare per stare con loro?”, pensi anche a brutti scenari e ti si stringe il cuore, provi un dolore immenso.
Passano i giorni e, purtroppo, le cose peggiorano, se prima si scherzava con uno starnuto ora cominci ad avere paura non solo per chi hai lontano, ma anche per te e per la persona che ti sta vicino. Le cose stanno cambiando anche qui, da nazione frenetica, a strade poco trafficate e centri urbani vuoti. Il palazzo dove io e il mio compagno viviamo, è su una strada principale che collega due paesi piú grandi, c’è un via vai di macchine, tir e autobus pazzesco. Ora, SILENZIO, una tantum qualche macchina, autobus non piú ogni 15 minuti, silenzio.
Qui possiamo ancora uscire, non abbiamo l’obbligo di restare a casa, ma credo che le persone abbiamo preso ad esempio l’Italia e le altre nazioni piú colpite, RESTIAMO A CASA ANCHE NOI. Le strade sono vuote per evitare i contagi, usciamo solo per far spesa o per pagare le bollette.
Ringrazierò per sempre mia cugina e tutti i suoi colleghi e colleghe che rischiano la vita tutti i giorni aiutando le persone colpite da questo Coronavirus, siete persone stupende, i nostri Avengers, grazie grazie per quello che fate.
E per tutte le altre persone RESTIAMO A CASA, STEMC A LA CASA, BLEIBEN UNS ZU HAUSE.
Un grande abbraccio virtuale
Morena
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2020-04-04 16:50:03
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