Il giorno 14 aprile 1980 moriva Gianni Rodari, uno dei più grandi maestri di fantasia. E’ importante ricordarlo perché è il manifesto culturale della nostra Italia. Con i suoi libri Il pianeta degli alberi, La grammatica della fantasia (introduzione all’arte di inventare storie), Le avventure di Cipollino e molti altri, ha incantato intere generazioni.
Ha dedicato la sua vita a rendere più consapevoli i bambini tra racconti straordinari e fiabe fantastiche. La sua grammatica rivoluzionaria della fantasia portò ai bambini temi come la pace e l’ingiustizia. Conosceva molto bene la forza della parola ed in quest’anno in cui si festeggiano i 100 anni dalla sua nascita molte sono le iniziative proposte per ricordare il grande narratore.
Numerosi eventi e pubblicazioni sono in programma e data l’attuale situazione molte di queste hanno richiamato l’attenzione dei bambini a stare a casa e collegarsi ad oltre 30 biblioteche per avere accesso gratuito alle sue pubblicazioni. Per Rodari la lingua occupava un posto di primo piano e diceva che è fondamentale saper usare le parole.
Scrittore, pedagogista, poeta ed insegnante, ma non dimentichiamo che è stato anche giornalista per l’Unità e per Paese Sera. Dopo aver abbandonato gli studi senza laurearsi nel 1941 vinse il concorso da maestro ed inizia ad insegnare nelle scuole elementari.
Nel '44 inizia a scrivere racconti per ragazzi e nel 1950 il Partito Comunista lo chiama a Roma per dirigere il settimanale per ragazzi “il pioniere”. Successivamente, nel 1960 la sua fama aumenta in tutta Italia grazie all’inizio delle sue pubblicazioni per la casa editrice Einaudi, il primo libro fu la Filastrocca in cielo e in terra.
Nonostante siano passati 40 anni dalla sua morte, quest’anno proprio la Einaudi insieme a Edizioni EL ed Emme Edizioni, hanno in programma una serie di nuove mostre e nuove edizioni. Tra i primi titoli ad arrivare in libreria a novembre ci saranno Cento Gianni Rodari, Cento Storie e Filastrocche, Cento Illustratori ed il libro per ragazzi La Freccia Azzurra.
Un anniversario speciale, dunque, da festeggiare per tutto il 2020.
“Non si nasce con l’istinto della letteratura, come si nasce con quello di mangiare e bere. Si tratta di un bisogno culturale che può essere solo innestato nella personalità infantile. Operazione quanto mai delicata, perché il solo paragone che sopporta è quello con l’innesto di un nuovo senso: il senso del libro".
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2020-04-14 19:11:44
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