Un Istituto della città di Palermo, sito nel quartiere San Filippo Neri (ex Zen), è stato oltraggiosamente vandalizzato per l’ennesima volta. Si tratta dell’IC “G. Falcone”, la cui Dirigente Scolastica è la Prof.ssa Daniela Lo Verde.
La notizia ci ha lasciati sbigottiti, basiti ed oltremodo costernati e sconcertati.
Questa scuola aveva già subito, ultimamente, precisamente nello scorso mese di aprile, un attacco
vandalico, proprio in un momento in cui le strutture scolastiche sono state chiuse, a causa
dell’emergenza Covid 19, anche se le attività didattiche hanno continuato la loro azione didattica,
attraverso la DAD (Attività Didattica a Distanza), grazie al grande e proficuo lavoro dei docenti che,
con estrema difficoltà, non hanno permesso agli alunni di perdere l’anno scolastico in corso e,
soprattutto, di non sentirsi soli, ma accompagnati nel loro cammino di crescita e maturazione
umana e civile.
E bene, l’atto vandalico non deve essere visto semplicemente come una bravata di alcuni
perditempo, ma un’azione delinquenziale, che mostra il volto della mafia, da una parte, e della
delinquenza di bassa leva, dall’altra, per dare un messaggio forte e chiaro.
Tra l’altro, l’IC ha dedicato un’aula al valoroso eroe e vittima di mafia, Emanuele Piazza, ucciso
dalla mafia il 16 marzo 1990 (Il fratello Andrea Piazza è componente delle due Associazioni).
La scuola è luogo di civiltà, di socializzazione e di umanizzazione, dove gli studenti vengono allenati a divenire i cittadini onesti del domani. A scuola si imparano non solo nozioni, ma valori, saperi e diritti.
Si insegna ad essere autonomi, non solo dalle famiglie per diventare adulti, ma si insegna,
soprattutto, a diventare adulti e maturi rispetto al malaffare, alla corruzione, alla delinquenza.
La scuola aiuta a crescere, isolando, i bambini, i ragazzi e i giovani, dal mondo malato che li
circonda, specie in un quartiere come lo Zen, dove i bambini servono più per spacciare e rubare,
che per diventare cittadini onesti.
In quella che sembra essere una triste storia senza fine, la nostra Associazione (Comitato Europeo
per la Legalità e la Memoria – C.E.L.M), all’unisono con l’Associazione per Onorare la Memoria dei
Caduti nella lotta contro la mafia (con firma in calce dei due presidenti), si uniscono con un gesto
di solidarietà e di vicinanza nei confronti della Preside Daniela Lo Verso e di tutto il corpo
insegnante.
Mai come adesso un atto vandalico aveva ferito e deturpato il cuore pulsante della scuola in una
modalità rabbiosa e brutale. “Tutto distrutto e tutto da buttare”, dichiarano scoraggiati dalla
scuola.
In quanto Associazioni che annoverano al loro interno, oltre a rappresentanti della società civile
e del mondo della scuola, familiari di vittime della mafia, gridiamo con forza e con precisa
determinazione, dichiarando a voce alta e squillante che LA MAFIA NON L'AVRÀ MAI VINTA.
“Il senso profondo dell’educazione è quello di portare ogni individuo a distinguersi per quello che è,
e non a venir plasmata dal contesto in cui questo cresce” (Giovanni Taormina, componente delle
due Associazioni).
Noi familiari vittime di mafia, leggiamo, da questo atto vandalico, un atto omicidiale della dignità e del futuro dei bambini. La mafia non vuole sviluppo, ma sottomissione e con questo deprecabile atto, lancia il suo gesto di sfida, così come ogni qual volta ha tolto la vita a tutte le sue vittime ed eroi.
Due nomi spiccano tra i familiari vittime di mafia del CELM, a difesa dei valori di legalità ed
antimafia e sfida contro questa barbarie nei confronti dei bambini, ed è quello di Graziella e Ninni
Domino, genitori di Claudio Domino, ucciso a sole undici anni dalla mafia, il 7 ottobre 1986.
Siamo vicini a tutto il personale della scuola, perché non si demoralizzi, ma da questo atroce colpo
si rialzi più combattivo e più forte.
Noi siamo con voi e soli non vi lasceremo.
Che la mafia lo sappia.
Presidente dell’Associazione per Onorare la Memoria dei Caduti nella lotta contro la mafia, Pippo Di Vita
Presidente del Celm, Carmine Mancuso
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2020-06-16 11:16:56
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