Oggi parliamo tanto di femminicidio e violenza sulle donne e ne dovremmo sempre parlare di più per cercare di sensibilizzare quante più persone per cambiare le cose, per fare squadra e non permettere più che certe cose accadano.
Questa volta non parliamo di un normale femminicidio ma dell’uccisione di una ragazza di 11 anni e del tentativo di uccisione della sorella maggiore da parte del proprio padre. L’uomo che, più di tutti, avrebbe dovuto difenderle le uccide e si sporca le mani con il proprio sangue.
Ma facciamo un passo indietro: Giovanna è la mamma di Laura, le piccole scoprono tramite Facebook che il papà aveva una relazione da sette anni con un’amica. Per la donna fu una grande delusione. Nonostante tutto chiude civilmente i rapporti.
Il 21 agosto 2014 comincia il dramma. Lui passa a prendere le bambine per portarle con lui, le porta a cena e al parco giochi e poi le mette nel letto con lui (tutte cose che non aveva mai fatto). Poi alle 6:00 del mattino Giovanna viene avvisata che è successo qualcosa di grave e che il marito avrebbe fatto un macello. Quando la donna arriva dalle piccole vede le sirene e poi il sangue. Dappertutto.
Il padre ha ammazzato Laura a coltellate e ha tentato di uccidere anche l’altra figlia.
Per lui è arrivato l’ergastolo. Ma la vera pena senza fine sarà per mamma Giovanna che non potrà più riabbracciare la sua bambina.
Lauretta, come dolcemente la chiama la madre, aveva un sogno che ha espresso nel suo diario. Una creatura così piccina ma dai pensieri molto profondi. Il suo desiderio era quello di creare una struttura in campagna dove accogliere e aiutare tutti i cagnolini e i gattini che ne avessero bisogno. Aiutare i più deboli era il suo sogno.
Scriveva: “non importa quando ma l’importante è riuscire a realizzare il proprio sogno”.
A Laura e mamma Giovanna, che sta lottando affinché questo sogno diventi realtà in memoria di Laura, il nostro più grande abbraccio.
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2022-02-20 18:48:25
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