Non so quanto tempo ancora
ci vorrà per stemperare la notte.
Pilire i marciapiedie
riporre le scarpe dalle suole rotte.
Non so chi coprirà il nostro velluto di fiori
inasprito da colore buio della notte.
Sapremo della nostra miseria
quando ci avvicinerà il vecchio
segnato dai solchi degli anni,
la ragazza che sounta dalla luna,
la madre dagli occhi tristi.
Il vento rovescerà il calcagno affogato
nella steppa paludosa.
E quel Dio si piegherà sul patibolo del mondo.
Tutto si sdraierà sulla schiena della bontà ritovata.
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2023-02-25 22:25:08
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