Tra i pronunciamenti innovativi della ricerca astratta e soprattutto di quella pittura a vario titolo 'spazialista' e 'riduzionista', l'opera concepita e attuata con coerente elaborazione da Bruno Querci è tra le più radicali e ancora piena di promesse.
La sua recente mostra al Kunstmuseum di Bochum, conclusasi nel gennaio 2021, aveva avuto come interlocutore del suo disegno e della sua pittura uno dei padri della pittura “suprematista”, Kasimir Malevic, al cui Quadrato nero su fondo bianco,1913-15 l'opera di Querci ha congenitamente, dall'inizio, rivolto l'orientamento del suo lavoro, soprattutto ricavandone intuizioni pregevoli e cariche di nuovi spunti compositivi.
Già nell'autunno del 2007, lo sguardo di Bruno Corà, che torna in questa mostra ad occuparsi degli sviluppi dell'opera di Querci, aveva nel Museo CAMeC della Spezia posto la sua attenzione sull'originale dialettica svolta dalla pittura di Querci, incentrata sulle reciproche tensioni del colore nero e del bianco, entrambi, per certi versi e a lungo, considerati 'non colori'.
La pittura di Querci, ormai nota al vasto pubblico vantando una quarantina di anni di esercizio con un vasto riscontro di critica (Menna, Verzotti, Conti, Mango, Bramanti, Cerritelli, Pola, Crispolti, Panzera, Invernizzi C, Mascelloni, Bonomi e altri), è pervenuta intanto a una maturazione linguistica magistrale come le opere esposte a Cassino dimostrano, e il respiro della sua ricerca è approdato ormai a una definizione ampiamente calibrata.
Nei grandi ambienti della Sezione delle mostre temporanee del museo di Cassino e in una sala del museo dell’Abbazia di Montecassino sono presenti in questa personale di Querci i più interessanti capitoli della sua inflessibile declinazione dell'antinomia basata sulla luce e sulla tenebra nella sua ricerca. Un rapporto sempre attivo, inesauribile, come lo sono le dimensioni di spazio-tempo cosmico da cui traggono origine le pulsioni a cui l'artista risponde con la sua pittura. Più di 25 dipinti saranno esposti a partire da maggio, appartenenti ai vari cicli realizzati dal 1985 all'attualità. Sono così presenti opere come Forma 1985, Incombente, 1985, Contatti, 1986 e poi Figura latente, 1993, Formaspazio, 1998 e inoltre Forma luce, 2001, Struttura luce, 2010 e Dinamico forma 201, tra le numerose altre.
In occasione dell'evento espositivo sarà pubblicato un catalogo che oltre a raccogliere le immagini delle opere esposte la biografia e bibliografia dell'artista conterrà un saggio critico di Bruno Corà, curatore della mostra, e alcuni scritti dell'artista.
L'apertura della mostra avverrà il 13 maggio 2023 alle ore 17.30 e avrà la durata di 3 mesi circa.
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2023-04-28 11:59:24
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