Ti ho vista eri bella, fulgente,
eri bella,
ed io
non facevo altro che guardarti,
eri bella.
Eri musica,
che di terre racconta, spiga
che al vento canta,
eri bella
nella tua forma astratta,
nel ventre e nelle scapole
e quando non parli
la tua bellezza
mi penetra e resta senza ragione
ed io divampo
dinanzi a questa incomprensione,
eri bella
sopra e sotto la pelle, capace
di essere intera
in un solo attimo,
di cedere
senza mai rimanere vacante,
oh com'eri bella
in quella scala cromatica,
piena di fantasia e immaginazione,
le tue vesti, ricamavano
la tua pelle chiara,
i tuoi capelli tessevano le mie dita, non smettevo di guardarti,
non potevo,
sarei svanito
e non mi sarei più ritrovato
se avessi smesso di farlo
eri bella
ed io
ti ho vista
io e nessun altro
e questo,
è quello che più
mi fa trepidare;
da te,
ho imparato la restanza
ed io resto,
resto a guardarti
finché tu anche resti,
in questo modo, l'attesa,
non è un giorno indefinito
ma un essere continuo
com'è continuo il mio guardarti,
eri bella davvero
e non dirmi che sono matto
perché, ciò che voglio essere è questo;
la tua ricchezza
e la tua miseria,
la tua instabilità,
l'eccesso
e la prudenza,
voglio essere conciliazione nell'oscurità
e primitivo nell'evidenza,
voglio essere io
a dirti che sei bella
perché lo sei,
perché
non faccio altro
che leggerti,
in silenzio tante volte,
altre,
con un filo di voce,
altre ancora
vorrei urlare
per quanto sei bella,
lo farò alle montagne,
così anche loro
lo faranno
in quell'eco
che a te risuona in petto,
in quel respiro smanioso
che cavalca le più alte cime
e discorre tra le anse dei fiumi,
in quell'alito leggero che mi resta addosso ovunque io vada,
urlerò forte
e nei prati,
vedrò la tua bellezza,
negli alberi il tuo modo di guardarmi senza resa,
nei cieli la tua gentilezza
e nella terra
i tuoi modi di accogliermi,
di lasciarmi entrare,
senza timore,
in modo nativo,
casto
puro
solenne
come sei bella
in ogni fase lunare,
in ogni parte che ancora non conosco
ma che già so
che sei bella,
in quella posa incompiuta
che ancora e ancora,
senza tregua
resta,
caparbia e insolente
autentica
geniunia
oh come sei bella
quando sogni,
quando per mano mi accompagni
in luoghi ch'io, ignoravo l'esistenza
sei cose belle
perché sei bella
ed io resto,
perché voglio chiamarti per nome,
perché
voglio chiamarti
Maria
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2023-07-05 09:15:23
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