Dal dizionario apprendiamo che “Resistenza” è ogni azione tendente a impedire l'efficacia di un'azione contraria. Se ne deduce che resistere è un atto con il quale ci si oppone a qualcosa che non accettiamo, che non condividiamo, che aborriamo.
Resistenza fu ciò che, oltre settant’anni fa, donne e uomini coraggiosi e impavidi opposero all’aberrazione del nazifascismo, lottando con tutte le forze, e spesso a costo della vita, per riconsegnare al Paese, lacerato dalla dittatura e dalla guerra, la libertà e la democrazia.
Ogni anno, a partire da quel 25 aprile 1945, celebriamo la vittoria della Resistenza e la Liberazione dall’odioso occupante nazista. Ogni anno cerchiamo di mantenere viva la memoria di quei giorni duri, faticosi, in cui la battaglia per la libertà venne combattuta sentiero per sentiero, villaggio per villaggio, casa per casa.
Ogni anno, tuttavia, si assiste ad attacchi e strumentalizzazioni di quella che, a mio avviso, dovrebbe assurgere al titolo di “festa” per eccellenza del nostro Paese. Se non ci fosse stato il 25 aprile non ci sarebbe stata la Liberazione e non sarebbe nata, negli anni successivi, una Repubblica democratica che garantisce libertà a tutti i suoi cittadini.
Attacchi e oscuramento di una pagina eroica della nostra storia recente, negazione della determinante azione svolta dai Partigiani sono azioni che fanno male, che feriscono la memoria di quanti si sono battuti per riconquistare la perduta libertà. Negli anni recenti politici sedicenti statisti hanno suggerito di cancellare questa pagina dai libri di storia, oppure di non celebrare con la solennità che merita la giornata del 25 aprile. È un atteggiamento scellerato in quanto la cancellazione della memoria lascia spazio al rifiorire di rigurgiti neofascisti, aprendo il varco alla legittimazione di azioni politiche dallo spiccato sapore nostalgico per un’Italia sottomessa all’uomo forte al comando.
Allora ogni anno deve essere sempre più forte e determinata la celebrazione della giornata della Liberazione e l’omaggio a quanti incarnarono quell’ideale di resistenza nella lotta partigiana.
Ancora oggi, quindi, dobbiamo mantenere alta la bandiera della Resistenza perché ciò che è avvenuto nel nostro passato non debba ripetersi nel nostro futuro.
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2021-04-25 00:37:54
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