Ma in questo strano Paese come si fa la lotta alle mafie?
Ma, soprattutto, questa battaglia di civiltà, che dovrebbe essere senza soste, è mai finita nell'agenda politica di questa Nazione?
E questo Governo, tanto decantato dalla stampa nazionale dopo un anno di illusorie aspettative, come si sta muovendo su questo fronte?
Queste domande, ovviamente, sono retoriche e hanno già delle precise risposte. L'azione del ministro della Giustizia Nordio, ad esempio, pecca pesantemente in molti punti e sembrerebbe andare in una sola direzione: contro i magistrati e le indagini. Una azione punitiva? Nel suo fallimento facciamo rientrare molte sue proposte, accompagnate da quelle dei suoi amici sgovernanti: abolizione dell'abuso d'ufficio (Pacchetto Giustizia), abolizione del concorso esterno (da "rimodulare" dice Nordio), effetto La Russa (bavaglio per Pc e cellulari, dopo la vicenda del figlio), taglio uso trojan (eliminazione delle intercettazioni a strascico).
A parte lo show mediatico di Caivano ("Sta operando bene questo Governo", ha affermato don Patriciello), noi riprendiamo le parole del nuovo Procuratore di Napoli, Nicola Gratteri (rilasciate al Fatto Quotidiano) "Questo Governo mi ha deluso". Due posizioni completamente opposte. L'una – da Caivano – pro-Governo e l'altra – dalla Calabria (prima dell'arrivo a Napoli) - contro questo gruppo, che ha preso il potere, grazie al voto degli italiani. "Limitare le intercettazioni è ostacolare la battaglia al crimine. Quando Giorgia Meloni si è insediata, ha indicato la lotta alla criminalità organizzata come una delle priorità del suo governo. Ci avevo creduto: ma evidentemente ho sbagliato».
E gli italiani? Hanno sbagliato pure loro?
Nessuno parla dei fallimenti dello sGoverno nazionale: il Pil è calato, insieme alla produzione e alla occupazione. Ma non finisce qui, cara Melona. Indipendentemente dalla cazzata della famiglia tradizionale (annunciata ma nemmeno attuata dalla stessa premierina). Il post-Reddito di Cittadinanza è stato un fallimento totale e annunciato. Il suo sGoverno è bravissimo nella demolizione (come accaduto per il SuperBonus) ma resta deludente nella costruzione. Sui migranti abbiamo assistito alla semplice – ma remunerativa - propaganda elettorale, stessa cosa per i condoni fiscali.
E gli scandali? Gli sgovernanti (un esempio su tutti la Santanchè) non si dimettono: sono talmente attaccati a quelle poltrone che se ne fottono delle azioni della magistratura e dei loro stessi comici interventi nelle aule parlamentari.
E in tutto questo non possiamo dimenticare la Sanità pubblica. Ma tranquilli, ora ci sono le assicurazioni. Chi ha soldi vivrà, chi non potrà curarsi creperà. I sondaggi sono alti, continuano a ripetere. Teneteveli cari cari.
Ma le riforme dello sGoverno? Tutte traballanti: dalla giustizia al premierato sino all'autonomia.
A proposito di costruzioni: quando verrà inaugurato quell'inutile e dispendioso (remunerativo per le mafie) Ponte sullo Stretto di Messina?
UN PONTE TRA DUE STATI
Mentre la chiesa cattolica, tra scomuniche mediatiche-inefficaci e frasi inutili di circostanza, continua a disinteressarsi della lotta alle mafie, abbiamo uno sGoverno che, a parole, annuncia il pugno duro contro le organizzazioni criminali ma nei fatti si disinteressa totalmente.
Dice Gratteri: «Non faccio il tifo per questo o quel governo. Il decreto Caivano? Se non si fanno riforme serie per velocizzare i processi e per dare certezza della pena, le cosiddette ‘svolte securitarie’ rimangono sulla carta. Mi aspettavo cambiamenti radicali della riforma Cartabia, visto che gli esponenti di FdI più volte avevano precisato, in campagna elettorale, di non aver votato e sostenuto questa riforma che sta creando solo problemi e una malagiustizia a tutti i livelli».
Come giudicare il silenzio istituzionale sulla interrogazione parlamentare relativa alle vicende di Petilia Policastro?
E' normale che un'amministrazione pubblica faccia stampare dei manifesti funebri per la morte di un killer di 'ndrangheta? E' normale che gli appartenenti a quella amministrazione calabrese partecipino al funerale di uno dei massacratori di Lea Garofalo?
E' normale che nessuno, delle Istituzioni di questa Repubblica (fondate sulle mafie) spenda una parola?
Simul stabunt, simul cadent!
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OMICIDIO LEA GAROFALO. Il suo assassino è ritornato per quattro ore in paese, a Pagliarelle (Crotone). Ufficialmente per fare visita a sua madre "moribonda". La donna, Piera Bongera, solo qualche giorno prima è stata vista arzilla e serena in un supermercato. Cosa hanno in mente questi criminali? Perchè sul territorio è rientrato anche il cugino Vito Cosco, implicato nella strage di Rozzano? Per l'avvocato Guarnera: «Hanno preparato l'ambiente per dare un segnale allo stesso ambiente».
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