Rinominata “Casa Felicia”, su proposta del Sindaco di Cinisi, a seguito della confisca alla famiglia Badalamenti e ristrutturato con fondi europei ottenuti attraverso il GAL Castellammare. Nel gennaio 2021 è stato firmato un accordo per l'uso di questo bene con “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” e le chiavi sono stati consegnati alla presidente, Luisa Impastato, e al fratello di Peppino, Giovanni.
Il caseggiato di contrada Napoli già nel 2020 era stato al centro di una contesa tra il figlio di Don Tano Badalamenti, Leonardo, e il Comune.
Leonardo, dopo che nel luglio 2020 la Corte d'Assise di Palermo gli aveva revocato la confisca del bene a causa di un errore nel provvedimento di confisca, pretendeva di entrarvi e rompendo le serrature senza che la revoca fosse stata notificata al comune di Cinisi. Questo provocò lo scontro tra il sindaco e Leonardo Badalamenti ed è stato necessario l'intervento dei carabinieri.
Qualche giorno dopo si scopre che il Badalamenti ha pendente un mandato di cattura a livello internazionale per “associazione criminale finalizzata al traffico di stupefacenti e falsità ideologica”, emesso nel 2017 dall'autorità giudiziaria di “Barra Funda in Brasile” e così venne arrestato dalla DIA.
Casa Memoria, foto tratta dal sito casamemoria.it
Successivamente, a seguito di questi fatti, Casa Memoria accetta la proposta del comune di Cinisi e del Gal impegnandosi nella gestione del bene per restituirlo alla società.
“Si attendono ancora le motivazioni che devono essere pubblicate, ma è chiaro che si tratta di un pronunciamento favorevole al Comune di Cinisi in seguito al ricorso di Leonardo Badalamenti, figlio di Don Tano, che voleva che Casa Felicia ritornasse nelle mani degli eredi del padre, boss di cosa nostra e mandante dell'omicidio di Peppino Impastato.”
– scrive così Casa Memoria nei propri profili social e continuano –
“Più avanti, quando avremo anche le motivazioni della Cassazione sarà nostra cura ringraziare tutte le realtà del territorio e non, tutte le persone che hanno sostenuto questa battaglia nella quale ci siamo esposti in prima persona, ritenendola doverosa nei confronti di Peppino Impastato e di sua madre Felicia, di tutte le vittime di lotta alla mafia, di tutti gli abitanti di Cinisi e del territorio che meritano un completo riscatto, quello per cui Peppino ha lottato e per cui noi continuiamo a impegnarci”
Giovanni Impastato, foto tratta dal web
“Di fronte a tante aggressioni, provocazioni, accuse infamanti, tentativi di infangare la nostra storia, possiamo dire che queste sono le nostre risposte.
Casa Felicia non si tocca. La Cassazione ha dato ragione al Comune di Cinisi dopo averla affidata a noi come Casa Memoria.
Una sentenza definitiva condanna il figlio di Tano Badalamenti a pagare le spese processuali. È durata tre anni questa spinosa controversia che finalmente si è conclusa grazie al sostegno di chi ci ha creduto e alla solidarietà di tanti.”
– scrive così Giovanni Impastato.
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2023-10-24 16:19:10
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