Siamo nei giorni della Pasqua, il giorno in cui per i cristiani l’Innocente per eccellenza patì fino all’estremo per le colpe degli altri, vittima per le colpe dei carnefici. Quell’Innocente che, in tenera età, dovette fuggire esule in Egitto per scampare alla strage degli innocenti decisa dal Potere.
Sono oggi migliaia, milioni, le vittime innocenti crocifisse. Vittime della pedocriminalità, di abusi, di traffici criminali e violenze di ogni tipo. Perpetrate dagli Erodi più diversi, anche tra le mura domestiche. Perché, e le cronache ce lo raccontano, tantissimi Erode hanno le chiavi di casa, violentano, stuprano, abusano, trafficano figli anche neonati.
Un bambino dovrebbe poter crescere tra adulti che lo amano e lo accompagnano verso l’età adulta, tra affetti e carezze. Per migliaia di bambini così non è. Si è costretti a denunciare gli Erode moderni, i crocifissori odierni. E a far fuggire, verso luoghi lontani dal Golgota, gli innocenti crocifissi. Ma questo, per inconfessabili e indicibili vere intenzioni, dà fastidio, è considerato una colpa, subisce una guerra continua e ripetuta da anni. Abbiamo così madri che vengono perseguitate, a cui vengono strappati i figli, perché hanno denunciato violenze ed abusi. Ed analoga sorta a chi documenta e accerta, denuncia e agisce in difesa dell’infanzia. Si (s)parla da anni di abusi, illeciti, ingiustizie, di business. Ma il vero business viene alimentato e difeso e si perseguitano vittime e difensori reali.
Ci sono Stati in cui vengono schedati stupratori e pedofili, violenti e abusatori. In Italia, e chiunque vive la cronaca giudiziaria ci si è imbattuto migliaia di volte, per carnefici e similia troppo spesso viene agito un “garantismo” che nulla garantisce se non omertà, silenzi e poco altro. Mentre la clava finisce su chi denuncia e non subisce in silenzio, chi chiede giustizia e la fine dei peggiori crimini.
Ci troviamo così, a pochi giorni dalla Pasqua, a raccontare l’avvio di un registro dei bambini affidati e degli affidatari. Partendo dal presupposto che devono giustificare la loro esistenza, che potrebbero essere colpevoli di eccessi, di esserci, di non uniformarsi a quel “supremo bene” che bene non è ed è troppo spesso la clava a favore dei carnefici. Questo accade nel cuore della cattolicissima Italia, che “festeggia” l’Innocente e addita gli innocenti. Una scelta legislativa su cui ampi rilievi e critiche sono state mosse da alcune delle principali associazioni impegnate nella tutela dei minori.
Tra cui la Comunità Papa Giovanni XXIII, che ha rilevato come nel testo del DL affidi sono addirittura citati 13 volte gli “istituti di assistenza” che sono stati aboliti da una legge di ventitre anni fa. Un articolato intervento, il primo in assoluto e sottolineando come il “garantismo” sbandierato per amici e amici degli amici, potenti e colletti bianchi di fronte altri interessi è diventato giustizialismo e attacchi neganti la realtà reale, è venuto dall’associazione Minori Diritti.
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2024-03-29 12:47:05
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