Sentiamo, con insistenza, in questo periodo ripetete la parola necessità di riarmo. Cosa è questo RIARMO? Nient'altro che investire sempre più soldi in oggetti atti ad uccidere e distruggere. Per fare questo bisogna rinunciare a combattere malattie, povertà, problemi ambientali e bisogna programmare le produzioni ed investire sempre di più in meccanismi di morte e distruzione.
Cosa guida queste scelta? Una logica di mercato.
Per vendere certi prodotti c'è necessità di crearne i bisogni. Già ora l'industria bellica fattura 2500 miliardi di dollari annuali di cui il 40% appartiene agli USA, il 70% ai paesi NATO. Non è un caso che negli anni passati furono dagli USA annullate tutte le trattative per arrivare ad un disarmo. Non sono casuali tutte le guerre combattute in questi anni anche con pretesti falsi come quella dell'Iraq. Se guardate bene non è neppure necessario vincere una guerra ma è importante che scoppi e che si faccia fatturato( vedi Afghanistan).
Un pretesto per fare guerra lo si trova sempre e la capacità di vendere armi a tutti i contendenti la si trova sempre. Il famoso mercato asettico e neutro, a detta dei neoliberisti, agisce così, creando bisogni.
Allora appaiono più che giuste le parole di Papa Francesco che mettono in evidenza l'ipocrisia di chi parla di pace promuovendo il riarmo.
Tuttavia, questo gioco da imbecilli per il realismo del profitto, rischia di non fare solo 50 milioni di morti come nella seconda guerra mondiale, ma di portarci alla scomparsa dell'umanità.
Rimanere indifferenti mentre si aprono queste prospettive o volgere lo sguardo da un'altra parte è quanto di peggio si possa fare.
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2024-04-02 16:34:57
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