L’ultima giornata prima della sosta è stata ricca di emozioni. Partiamo dal posticipo di Bergamo, dove l’Inter si conferma per l’ennesima volta la bestia nera dell’Atalanta: 0-2 firmato da Carlos Augusto su angolo di Chalanoglu al 54’ e Lautaro Martinez su invito di Barella a pochi minuti dal termine. Gasperini recrimina per l’espulsione di Ederson, avvenuta quando la Dea era in forcing per cercare il pareggio. Nonostante questo episodio abbia influito, gli uomini di Inzaghi sono stati più lucidi e meno frenetici rispetto agli avversari, facendosi trovare al posto giusto nel momento giusto. Prestazione maiuscola di Acerbi, annullato completamente Retegui dal campo. Vittoria fondamentale, che permette ai nerazzurri di andare a 64 punti con 3 lunghezze di vantaggio sul Napoli e 6 sull’Atalanta.
Passo falso del Napoli a Venezia, dove non va oltre ad uno scialbo 0-0. Tante le opportunità sprecate dagli azzurri, su tutte quella di Lukaku, Raspadori che colpisce il palo, Mctominay e in pieno recupero di Simeone. Pareggio che poteva diventare sconfitta, quando Nicolussi Caviglia sbaglia davanti a Meret proprio allo scadere, facendo andare su tutte le furie Antonio Conte. Il Napoli rimane sempre secondo a -3 dai nerazzurri, mentre i lagunari si confermano scomodi per le big anche se fanno grande fatica a segnare e la classifica continua a piangere. Zerbin, Perez e Nicolussi Caviglia in grande spolvero.
La Juventus crolla nuovamente, questa volta sotto i colpi della Fiorentina: 3-0 dopo lo 0-4 subito in casa dall’Atalanta. Vittoria meritata dei viola, grazie alle reti di Gosens e Mandragora dopo 20 minuti e al capolavoro firmato da Gudmundsson al 55’. Squadra molle, disorganizzata e incapace di reagire alle difficoltà. Oltre ai 7 goal subiti in due partite, è l’atteggiamento passivo della squadra a suscitare preoccupazione, in cui la solidità difensiva si è persa e le scelte di Motta sono parecchio discutibili. Sul 3-0 le prime sostituzioni sono state Cambiaso e Costa, con Vlahovic e Yildiz lasciati in panchina per tutti i 90 minuti. A fine partita, il direttore Giuntoli si è presentato ai microfoni, ribadendo la fiducia verso Thiago Motta e dichiarando che tutti insieme ne usciranno da questa situazione.
Il 3-5-2 utilizzato Palladino, ha dato nuova linfa alla squadra garantendo più densità e qualità a centrocampo, con Gosens che ha più libertà di attaccare sulla fascia sinistra, Gudmundsson come a Genova adesso è libero di svariare tra centrocampo e attacco a supporto di Kean.
Bianconeri superati in classifica dal Bologna, adesso al quarto posto in solitaria. Match dominato dai ragazzi di Italiano, grazie alle reti dei fantastici 4: la sblocca Odgaard nel primo tempo servito da Miranda, nel secondo tempo Orsolini e Ndoye mettono al sicuro il risultato al 48’ e 49’, Castro firma il poker al 74’. Gloria pure per Fabbian, appena entrato in campo e autore del 5-0 dopo una splendida azione corale. Gli emiliani si confermano la squadra del momento grazie ad un calcio spumeggiante, a giocatori forti tecnicamente e ad un allenatore che li mette nelle condizioni di esprimersi al meglio. Per un posto in Champions League ci sono anche loro.
La Lazio è apparsa stanca, giù di corda e irriconoscibile. Come detto dal tecnico Baroni nel post partita,
la sosta arriva nel momento migliore.
Continua spedita la marcia della Roma, vittoriosa contro il Cagliari all’Olimpico grazie a Dovbyk, autore del decimo goal in campionato. Adesso il quarto posto è a soli 4 punti, in seguito ad un girone di ritorno con ritmi da Scudetto.
Il Milan dopo la rimonta di Lecce, riprende pure il Como a San Siro. Dopo lo svantaggio iniziale, nella ripresa Pulisic e Reijnders ribaltano il punteggio. Ancora una volta per le sorti rossonere, i due campioni sono risultati decisivi. Una stagione altalenante, volta all’inseguimento del quarto posto.
Adesso spazio alla nazionale di Spalletti con i quarti di Nations League e poi ultime 9 giornate di campionato senza più interruzioni.
Quanto è bello questo campionato.
immagine copertina creata con IA