Esiste una terra del nulla, un mondo sospeso. Per molte persone e, soprattutto, per i loro famigliari. «Un mondo fatto di stanze congelate, dove i famigliari lasciano tutto così come è stato lasciato dalla persona che non ha più fatto ritorno. Un mondo fatto di ricerca olfattiva sugli indumenti, pur di sentirne la presenza. Un mondo fatto di speranza, la speranza di veder aprirsi quella porta o di ricevere quella chiamata, anche brutta, purché si riesca ad avere una risposta» sottolineò nel dicembre scorso Alessia Natali, presidente di Penelope Abruzzo, in occasione della Giornata dedicata a loro, alle persone scomparse. «911 le persone mai ritrovate in Abruzzo dal 1974, ad oggi però il numero supera di gran lunga i 1000 – ha riportato l’associazione – nella nostra Regione dal 1° gennaio al 30 giugno 2024 abbiamo i seguenti dati: 245 denunce di scomparsa, 123 le persone trovate, 122 le persone da trovare, 2 le persone decedute». Un numero immenso per una regione come l’Abruzzo, dietro ogni cifra volti, vite, persone, famiglie che vivono un dramma continuo, cuori che ogni giorno sono sospesi, i cui battiti possono essere interrotti in ogni momento per la speranza o la disperazione, angosce continue.
Tra le persone scomparse in Abruzzo c’è da quasi un anno Philippe Pomone, la cui vicenda stiamo cercando di seguire costantemente, e ci sono stati in passato Rudy Cavazza e Jois Pedone. Ritrovati morti, come Andrea Prospero, tra mille dubbi, misteri, interrogativi, spaccati angoscianti e drammatici della nostra società che si aprono come voragini mentre si cerca la verità. Sperando possa un giorno arrivare tutta intera, reale, per moltissimi scomparsi e persone ritrovate senza vita così non è mai stato. Una terra del nulla, un mondo sospeso, che s’innesta sul primo, quello in cui verità e giustizia son rimasti sospese come nuvole irraggiungibili.
Nella terra del nulla, nel mondo sospeso, da dieci anni c’è Cesare Benedetti che si è allontanato da casa il 21 marzo del 2015 ad 82 anni. Lo ha ricordato, nel giorno esatto dell’anniversario, questa mattina Alessia Natali, la presidente abruzzese di Penelope. Un ricordo, un appello rinnovato, che pubblichiamo integralmente.
Cesare, dal mese di dicembre, le ore diurne le passava nell’abitazione della sorella, mentre la sera rientrava a dormire nella sua abitazione in Via Lago di Borgiano a Pescara, assistito da una persona che la mattina andava via dopo averlo riaccompagnato a casa di Vincenza.
Vincenza abitava in Via Arabona, a poca distanza da casa sua, dunque una zona che lui conosceva molto bene.
La mattina del 21 marzo verso le ore 13.30, esce di casa senza dire nulla.
La sorella sente soltanto chiudere il cancello e si precipita in strada senza vederlo. Non lo vedrà più… si era già allontanato velocemente.
Con il marito lo cercarono ovunque: a casa e nei posti che abitualmente frequentava. Tra questi un bar di Corso Vittorio Emanuele, in centro a Pescara. La titolare dichiara di averlo visto nella serata della scomparsa in compagnia di un uomo, un cliente abituale del bar, prendere una bevanda e poi allontanarsi. Poi il nulla!
A denunciarne la scomparsa il giorno seguente fu proprio lei, Vincenza, suo amministratore di sostegno, oggi purtroppo deceduta.
Cesare con se non aveva documenti, ma aveva il suo cellulare e pochi spiccioli in tasca. Era vestito con un giubbino grigio con fascia nera sul braccio, una maglia avana , una camicia a quadri, pantaloni grigi a quadri e scarpe nere.
Aveva seri problemi di salute, tanto che si era reso necessario nominare un amministratore di sostegno in quanto gli era stata riconosciuta una invalidità civile del 100%.
Aveva una sacca per le urine che doveva esser cambiata al max entro due giorni per evitare possibili infezioni, aveva un trauma facciale riportato dopo un brutto incidente… per questo la sua invalidità!
Dopo l’appello nella trasmissione televisiva “Chi L’ha Visto” arriva una segnalazione di una signora di Castel Frentano in provincia di Chieti. Gli inquirenti l’ascoltano, ma purtroppo non ha alcun esito.
Vincenza spontaneamente chiede l’immissione del suo profilo genetico nella Banca Dati del DNA ai fini della comparazione con resti cadaverici o cadaveri non identificati.
Per lui fu aperto un fascicolo senza ipotesi di reato oramai archiviato da anni anche se Cesare non fu mai trovato.
Noi negli anni abbiamo sempre assistito dapprima la sorella Vincenza ed ora il marito di quest’ultima e continueremo ad assisterli finché non si avranno risposte.
Si può archiviare una persona? Che fine ha fatto Cesare?
Qualcuno ricorda di averlo visto?
Info utili a Pronto Penelope 3475922521