Il Tribunale di Siena ha ospitato l’altro ieri una nuova udienza del processo che vede imputato l’ex collaboratore di giustizia Fiore D’Avino, già esponente di spicco dell’omonimo clan, e parte lesa il testimone di giustizia Gennaro Ciliberto, presente in aula insieme al suo legale, l’Avv. Lucatti del Foro di Siena.
Al centro della giornata processuale, l’escussione come testimone di Tommaso Rea, già segretario del partito Svolta Popolare e attualmente titolare di una tabaccheria a Somma Vesuviana, giunto in Tribunale alle ore 10:20 in compagnia dell’imputato D’Avino (attualmente agli arresti domiciliari) e del suo difensore, l’Avv. Bucci. Rea ha deposto per oltre 40 minuti, fornendo la sua versione dei fatti in una testimonianza che potrebbe rivelarsi decisiva per l’esito del procedimento.
Durante l’udienza, la Giudice Dott.ssa Pollini ha dichiarato decaduta la testimonianza di Anna Milano, moglie dell’imputato, a causa di irregolarità procedurali nella citazione.
Il processo è particolarmente rilevante non solo per la presenza di un testimone di giustizia come parte lesa, ma anche per le connessioni politiche dell’imputato. I collegamenti e i nomi sono stati pronunciati proprio dal teste Tommaso Rea. Svolta Popolare, il partito di riferimento di Rea, ha infatti sostenuto la rielezione del sindaco di Sarno, Salvatore Di Sarno, oggi al suo secondo mandato. Tra le fila dello stesso partito figura anche Sergio D’Avino, già vicesindaco e attuale consigliere di opposizione. (Insieme nella foto in basso).
La prossima udienza è stata fissata per il 24 settembre 2025, giornata in cui sono previste le discussioni finali e, con ogni probabilità, la sentenza.
Il processo assume particolare rilevanza anche per il suo valore simbolico: al centro vi è la tutela dei testimoni di giustizia, figura spesso esposta a rischi e pressioni in contesti giudiziari legati alla criminalità organizzata.
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