Negare, minimizzare, sottovalutare, far finta di niente, girare la testa dall’altro lato, non chiamare le cose col proprio nome. È lo sport preferito tra trigno e tronto, in quella Regione che si bea (e bela) ancora di essere isola felice verde e immacolata. I fatti dimostrano che così non è ma le coscienze incoscienti continuano a far finta di niente. Brecht disse, con pungente sarcasmo nei confronti del regime dell’epoca, che il popolo aveva sbagliato a votare e quindi andava cambiato il popolo. Con i fatti nelle terre che furono di Ignazio Silone accade la stessa cosa.
Lungo è l’elenco di riti satanici, messe nere, simboli esoterici ma non va raccontato, lo si bisbiglia a bassa voce, minimizzando. Ci sono stati almeno 4 fatti gravi di cronaca in meno di vent’anni tra cui un ragazzo morto, Jois Pedone, la cui famiglia continua a ribadire che non si è ammazzato ma l’hanno ammazzato e un prete scomparso. C’è voluta un’inquietante pubblicità, come abbiamo riportato la settimana scorsa, perché qualcuno sui social ammettesse che a Vasto e dintorni ci sono sette e sono avvenuti riti satanici e messe nere.
La notte di Halloween un nuovo episodio ha arricchito la già nutrita lista di profanazioni e atti satanici. La mattina successiva a Giuliano Teatino, come ha denunciato in un post su facebook il sindaco Nicola Andreacola, è stato scoperto che erano stati profanati con scritte sataniche e bestemmie il cimitero e la Chiesa di Santa Maria dell’Assunta sul cui muro sono state scritte bestemmie.
Inequivocabili le scritte, per quanto in lingua inglese: «Satana è stato qui» e «Il luogo del diavolo». Il significato è fin troppo emblematico: qualcuno ha voluto rivendicare presenze sataniche, ha voluto mostrare alla collettività che non si fermano di fronte a nulla e che vogliono prevaricarla anche nei luoghi più centrali e intimi. Il culto dei morti, il ricordo dei propri cari nel mirino, toccando i cittadini in quanto di più intimo e privato hanno.
Le indagini sull’accaduto sono affidate ai carabinieri della stazione di Miglianico, competenti per territorio, che hanno già acquisito le immagini della videosorveglianza per risalire agli autori degli inquietanti gesti.
La notte prescelta, quella di Halloween, non appare certo una scelta casuale. Esattamente come accadde la notte della morte di Jois Pedone e i giorni in cui la tomba è stata profanata.
Jois Pedone, la tomba profanata nei giorni in cui i satanisti venerano la «Regina dell’Inferno»
Gli ultimi precedenti sono del settembre, nella vicina Chieti, sempre in questa provincia, e nell’aquilano, con un tentato attentato e intimidazioni al parroco.
Riti satanici in una ex residenza per anziani a Chieti, il quotidiano Il Centro riportò che erano stati ritrovati una statua della Madonna decapitata, scritte tra cui “benvenuti da Satana”, resti di animali e lumini consumati. Meno di due mesi dopo tentato incendio dell’auto e gomme tagliate al parroco di Civitella Alfedena don William Torres, simboli satanici furono ritrovati sulla porta della canonica.
Nel 2017 fu decapitata e amputata una statua della Madonna, episodio che portò l’allora consigliere regionale Leandro Bracco a proporre una task force regionale contro quella che definì emergenza satanismo. «A dicembre 2015 un crocifisso rovesciato e simboli satanici all’interno della grotta di Sant’Angelo, lungo le gole del Salinello, nella zona di Civitella del Tronto. Tre mesi fa la scoperta di riti inneggianti al Maligno presso il cimitero di Giulianova. Giovedì scorso 10 agosto, sempre nella città giuliese, la decapitazione della statua della Vergine a ridosso del Santuario della Madonna dello Splendore. Vergine alla quale, oltre alla testa, è stato tranciato il braccio sinistro ed entrambi i pezzi non sono stati ritrovati – riportò in un comunicato stampa l’allora consigliere regionale Bracco – Mi ha colpito moltissimo inoltre quanto accaduto la settimana scorsa a Giulianova alla statua della Madonna. Il fatto che i balordi che hanno decapitato e amputato un braccio alla statua della Vergine abbiano anche rubato sia la testa che il braccio stesso della Madonna è un chiaro segnale che non si tratta di vandali ma di persone che praticano il satanismo».
Nel marzo 2021 un cane fu ritrovato sgozzato e bruciato all’interno di un cerchio ad Avezzano. Nel febbraio dell’anno scorso scritte sataniche e statua della Madonna vandalizzata con croci rovesciate e vernice nera a Chieti Scalo e lepre sgozzata nei pressi della Chiesa di Santa Maria a Sant’Omero. Nell’estate precedente vandalizzate con croci rovesciate e altre scritte sataniche tre chiese a Chieti.
Riconducono al mondo del satanismo e dell’esoterismo almeno due vicende di cronaca degli ultimi dieci anni in Abruzzo: la morte a Vasto di Jois Pedone, la cui tomba è stata profanata quasi un anno fa, e la scomparsa di un padre monfortano di Civitella Casanova. «La polizia che espletava le indagini batteva la pista satanica – riportò su ventiperquattro.it l’avvocata Tiziana Cecere che da vent’anni si occupa del contrasto ad ogni forma di violenza, in particolare collegate alle dinamiche settarie, al satanismo e alla devianza online e offline – In quel periodo, padre Luciano, stava gestendo le trattative per l’acquisto di un terreno adiacente alla collina delle Apparizioni, dal valore di 800mila Euro, per conto di un’associazione benefica con la quale il missionario, in oltre trent’anni di attività, aveva costruito case famiglia per orfani, mamme in estremo bisogno e opere di carità per i poveri in Perù e in diverse altre aree dell’America Latina. Il sospetto che qualcuno avesse interesse a far sparire il principale referente di quell’operazione, padre Ciciarelli, per le sue azioni benefiche in quel paese svantaggiato e per il contrasto alle organizzazioni sataniste.
Molte persone salite sul monte Križevac hanno ritrovato tracce di messe nere, oltre a danneggiamenti della Statua della Madonna, e nelle notti che precedevano le apparizioni mensili, i satanisti arrivavano a Medjugorje da tutto il mondo per celebrare messe nere e sacrifici per il gusto di profanare luoghi sacri, e, per questo motivo, questo sarebbe un luogo speciale».
Anche nella vicenda della morte di Giulia Di Sabatino in un primo momento era stata ipotizzata, prima di virare sulla pedopornografia e sulla pedoprostituzione, la pista satanica.
La prima volta che la cronaca giudiziaria si è interessata, per quanto siamo riusciti a ricostruire, alle sette sataniche in Abruzzo è stato a Pescara oltre vent’anni fa. Ottobre 2002: indagine della polizia su riti satanici e bambini violentati e drogati. Il processo si concluse con assoluzioni perché il “fatto non sussiste”. Nelle indagini la Squadra Mobile si avvalse delle consulenze di don Aldo Bonaiuto della Comunità Papa Giovanni XXIII. «E’ una setta pericolosa – scrisse don Aldo Bonaiuto – Il gruppo è intensamente coinvolto nel mondo sommerso e oscuro del satanismo. E’ stata trovata in casa dell’accusato una cartellina intestata al reverendo Jan Ash. Dentro c’è la foto di una donna nuda incatenata. E’ supina. Non si sa se è stata sacrificata. Ash è sicuramente un reverendo della setta. Ha una tessera ricevuta dalla Chiesa di Satana di San Francisco. Il nome Ash sta per cenere, che fa riferimento al concetto di distruzione di materia e di morte. Gli angeli indicano la purezza infantile con riferimento ai sacrifici dei bambini. Tale rituale sconfina nel cannibalismo nella scarnificazione e nella sodomia. Una volta l’accusato e il suo collaboratore accennano ad uccidere un bambino. Una delle vittime ha rivelato agli inquirenti: la sua deviazione mentale lo ha portato a propositi di cannibalismo nei confronti di bambini. Ha un’immagine di Babbo Natale che con un ghigno brandisce un’ascia. Questo fa pensare ad una forma di satanismo acido misto a satanismo adulto, dove i comportamenti sono più indottrinati ed organizzati. Tra i testi sequestrati è stato trovato il libro dell’estasi e del dominio. Annuncia di voler costituire un Grotto, che sta per comunità di chiesa satanica. Trovato in casa anche un serpente, un pitone: è il simbolo biblico del demonio».




